Silvia Carpentieri, Non è la Rai: “Nessun format televisivo è riuscito a ricreare un ambiente così frizzante”

Silvia Carpentieri Non è la RAI, Special edition 25 years later

Silvia Carpentieri Non è la Rai – Sono passati esattamente 25 anni da quando Gianni Boncompagni mise la parola FINE a Non è la Rai, trasmissione che segnò un’intera generazione. Quella degli anni ’90. Più volte Boncompagni si trovò a rispondere a quanti la definivano trash il suo programma televisivo, un appellativo oggi che va per la maggiore, all’epoca ancora nuovo. Ma se pensiamo alla leggerezza, al colore, alla spensieratezza di una generazione senza Iphone e social network ma solo con tanti giochi e tante canzoni, possiamo davvero definirla trash?

E come sarebbe stata invece la generazione di oggi al ritmo di Please don’t go?  Di questo e di tanto altro ancora ne parleremo a partire da oggi con le vere protagoniste dell’epoca: le ragazze di Non è la Rai.

Silvia Carpentieri, Non è la RAI, oggi è una mamma

Silvia Carpentieri, non è la rai,
Silvia Carpentieri Non è La Rai

Ogni settimana pubblicheremo un’intervista alle beniamine di ieri che ancora oggi rimangono un punto fermo nei dolci ricordi di un’infanzia limpida e scatenata. Oggi parliamo di Silvia Carpentieri di Non è la Rai

Silvia Carpentieri ha partecipato alla quarta edizione del programma (94/95). Facciamo qualche passo indietro con la macchina del tempo e torniamo all’estate del 1994. Una gigantografia di Ambra Angiolini come zio Sam e il suo I want you tappezza le principali città italiane. Il motivo è presto detto: la conduttrice invita nuove ragazze ad arruolarsi all’esercito di Non è la Rai.

E le aspiranti lotite non se lo fanno dire due volte. Sono circa 3000 le ragazzine, quasi tutte minorenni, ad accorrere in massa a Cinecittà. Dopo 3 giorni di provini estenuanti, ne rimarranno solo 100 ad assaporare il sogno di vivere una stagione da “ragazza di Non è la Rai“.

La quarta edizione verrà ricordata per l’età molto bassa delle ragazze, la media sarà infatti di circa 13 anni, per il forfait delle big che hanno reso grande la trasmissione, ma anche per qualche volto nuovo che è riuscito comunque a entrare nell’immaginario collettivo degli spettatori. Fra questi, quello di Silvia Carpentieri, che con i suoi 17 anni anni era fra le più “grandi” neo elette a vivere un anno da sogno.

Dopo Non è la Rai, Silvia ha proseguito gli studi al Liceo Classico, senza dimenticare la televisione: ha partecipato infatti per diverse edizioni a Sarabanda. Oggi Silvia Carpentieri fa il mestiere più impegnato e gratificante al mondo: la mamma di due bambini, Carola di 11 anni e Leonardo di 7.

“UN PROGRAMMA PRIVO DI CONTENUTI, NON VOGLIO LANCIARE NESSUN MESSAGGIO. DICONO CHE PROPONGO “UN INSOPPORTABILE CLIMA DA GITA SCOLASTICA IN TORPEDONE”. E ALLORA? COSA C’È DI MALE? SONO D’ACCORDO, SOLO CHE TOGLIEREI IL TERMINE INSOPPORTABILE. E POI ABOLIREI LA PAROLA VOLGARE, PERCHÉ IO PRETENDO DA TUTTI I MIEI COLLABORATORI DELLE INQUADRATURE CASTISSIME” Gianni Boncompagni

Silvia Carpentieri“Oggi Silvia è una donna di 44 anni…”

Chi era Silvia 25 anni fa, chi è Silvia oggi?

Silvia 25 anni fa era una ragazzina di 17 anni, spensierata e con grandi sogni. Una mattina decise di accompagnare la cugina a un provino per il famosissimo programma Non è la Rai e con grande sorpresa venne scelta.

Ancora ricordo come fosse ieri quel momento, un’emozione indescrivibile, l’inizio di una fantastica esperienza che ancora porto nel cuore. Oggi Silvia è una donna di 44 anni felicemente sposata e mamma di due meravigliosi bambini.

Se diamo un’occhiata al passato, qual è il sentimento che maggiormente prevale?

La nostalgia di un periodo che rimarrà per sempre come una traccia indelebile nel mio cuore.

C’è un lato di te, del tuo carattere o personalità che chi ti seguiva dell’epoca non ha mai conosciuto?

Fondamentalmente sono una persona timida e riservata e in quel periodo lo ero ancora di più, considerata la mia giovane età, perciò non sono riuscita a tirar fuori quel mio lato ironico e giocherellone che mi appartiene.

Silvia Carpentieri: “Quell’ambiente così frizzante, giovane e fresco non è mai stato più creato in nessun format televisivo.…

Silvia Carpentieri, non è la rai,
Silvia Carpentieri Non è la Rai

Manca alla tv di oggi un programma come Non è la Rai? Perché

Direi proprio di sì, quell’ambiente così frizzante, giovane e fresco non è mai stato più creato in nessun format televisivo.

Non è la Rai è stato tanto amato ma non sono nemmeno mancate le tante critiche. Ma se accendiamo la tv oggi, possiamo affermare che si stava meglio quando si stava peggio?

Penso che come in tutto quello che ha grande visibilità ci siano dei riscontri positivi ma anche critiche e invidie e guardando la tv di oggi posso sicuramente affermare che Non è la Rai sia stato fonte di ispirazione per tanti registi. Non mi piace tuttavia la frase si stava meglio quando si stava peggio, in quanto ogni epoca ha le sue caratteristiche e le sue evoluzioni.

Come sarebbe stato Non è la Rai ai tempi dei social network? Credi avrebbe mantenuto la sua naturalezza?

Sarebbe stato un fenomeno mediatico e generazionale senza precedenti, ma forse avrebbe perso parte della sua naturalezza e del suo contatto umano.

Onestamente, pesa a distanza di tanti anni essere ancora la ragazza di…

Assolutamente no, anche perchè io ho partecipato all’ultima edizione per pochi mesi e quindi nella memoria collettiva non sono molto identificabile, ma se qualcuno lo ricorda ne sono felice.

Silvia Carpentieri: “Forse ai giovani di oggi manca un po’ di ingenuità…”

Oggi va di moda l’hastag #machenesannoi2000…, cosa manca ai giovani di oggi rispetto a noi adolescenti di ieri?

Forse ai giovani di oggi manca un po’ di ingenuità tipica degli adolescenti di una volta.

I figli di ieri: una generazione che era felice con il poco che aveva. Oggi si ha tutto e si è sempre scontenti. Cosa ne pensi?

Io ai mie figli cerco di insegnare ad accontentarsi di quello che hanno e di essere felici per come sono. Mi rendo conto però che non sempre è facile anche perché noi in primis siamo sempre alla ricerca di qualcosa in più, ma credo faccia parte dell’essere umano e penso che ogni generazione abbia i suoi lati positivi e le sue caratteristiche.

Non si può certo tornare indietro e pretendere che i nostri figli si comportino come ci comportavamo noi, come noi d’altro canto non ci comportavamo come i nostri genitori o nonni. Bisogna solo cercare di insegnare loro ad andare avanti con determinazione, coraggio, forza e rispetto e di cercare di apprezzare quello che la vita ci offre giorno dopo giorno

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