Arianna Becchetti, Non è la Rai: “Presto un nuovo CD di Affatto Deluse”

Non è la Rai – Arianna Becchetti: “La mia voce nel nuovo CD di Affatto Deluse per celebrare il 30° anniversario dall’inizio di Non è la Rai!”

“Un programma privo di contenuti, non voglio lanciare nessun messaggio. Dicono che propongo “un insopportabile clima da gita scolastica in torpedone”. E allora? Cosa c’è di male? Sono d’accordo, solo che toglierei il termine insopportabile. E poi abolirei la parola volgare, perché io pretendo da tutti i miei collaboratori delle inquadrature castissime”

Gianni Boncompagni

Sono passati esattamente 25 anni da quando Gianni Boncompagni mise la parola FINE a Non è la Rai, trasmissione che segnò un’intera generazione. Quella degli anni ’90.
Più volte il regista si trovò a rispondere a quanti la definivano trash, un appellativo oggi che va per la maggiore, all’epoca ancora nuovo.

Ma se pensiamo alla leggerezza, al colore, alla spensieratezza di una generazione senza Iphone e social network ma solo con tanti giochi e tante canzoni, possiamo davvero definirla trash?
E come sarebbe stata invece la generazione di oggi al ritmo di Please don’t go?

Di questo e di tanto altro ancora ne parleremo a partire da oggi con le vere protagoniste dell’epoca: le ragazze di Non è la Rai.
Ogni settimana pubblicheremo un’intervista alle beniamine di ieri che ancora oggi rimangono un punto fermo nei ricordi di un’infanzia limpida e scatenata.

Se provassimo a chiedere a un neo quarantenne dei nostri giorni quale fosse il trio di donne più famoso degli anni ’90 non avrebbe alcuna remora nel rispondere “le tre colombelle”, ovvero Arianna Becchetti, Monia Arizzi e Laura Migliacci, le bionde più ammirate e imitate della televisione italiana.

Nato un po’ per gioco e un po’ per caso da quel genio di Boncompagni, il trio formato da Arianna, Monia e Laura ha fatto ballare e divertire un’intera generazione.

Bellissime, slanciate, bionde che più bionde non si può, dai movimenti sensuali ma mai volgari, le tre colombelle sono un cult della televisione dell’epoca e si stagliano prepotentemente fra le colonne portanti di Non è la Rai.

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Arianna Becchetti, Non è la Rai

Oggi abbiamo il piacere di ospitare sulle nostre pagine Arianna Becchetti. Protagonista assoluta di tutte e quattro le edizioni, Arianna conserva ancora intatte quella simpatia e quella semplicità che non passavano mai inosservate quando la vedevamo esibire.

Chi era Arianna 25 anni fa, chi è Arianna oggi?

“Arianna era – ed è ancora – una ragazza sorridente, solare, responsabile, un po’ sognatrice e questo purtroppo sia nel bene che nel male, perché fa perdere un po’ di brusca praticità
Oggi sono una donna di quasi 50 anni che lascia quando può libero spazio a uno spirito da ragazza. Amo a musica, sono stata maestra di Salsa anni fa e vado a ballare con piacere. Mi piace lo sport all’aria aperta, trekking, snowboard, adoro la montagna e la natura. Lavoro per Image, azienda che si occupa di apicoltura e di cosmesi naturale, il regno delle donne insomma… e pensare che a volte cantavo persino senza il trucco!”


Se diamo un’occhiata al passato, qual è il sentimento che maggiormente prevale?

“Una specie di mix agrodolce! Sorrido quando mi capita di vedere una vecchia puntata, ricordando persino le sensazioni dell’epoca, poi mi viene in mente che sono trascorsi quasi 30 anni e mi viene un po’ di malinconia. A prescindere dalla trasmissione, sono stati gli anni più belli e spensierati della nostra vita. Senza nulla togliere al presente… è meglio avere 20 anni!”

C’è un lato di te, del tuo carattere o personalità che chi ti seguiva dell’epoca non ha mai conosciuto?

“Non credo, penso che il mio atteggiamento, le mie movenze, il mio operato insomma, siano la chiara lettera di presentazione di come io sia davvero… niente sorprese!


Manca alla tv di oggi un programma come Non è la Rai? Perché?

“Assolutamente sì! Non è la Rai manca innanzitutto perché i tempi sono del tutto cambiati, e ciò che funzionava allora non soddisfa le esigenze del pubblico di oggi. La fascia di età che era appassionata di TV oggi impiega i pomeriggi in diverse attività o interessi che fanno girare il mondo, come i social ad esempio.
I programmi di oggi sono dei veri e propri talent. I ragazzi hanno curriculum da semi professionisti. Non è la Rai era fatto di ragazze della porta accanto che, quando si spegneva la telecamera, andavano a studiare, dal fidanzatino o a fare shopping.”


Non è la Rai è stato tanto amato, ma non sono nemmeno mancate le tante critiche: ma se accendiamo la tv oggi, possiamo affermare che si stava meglio quando si stava peggio?

“Parla il risultato. Un programma Cult come nessun altro nel suo genere, di cui ancora vengono trasmesse le repliche e che muove ancora migliaia di fans affezionati interessati ai video dell’epoca e collezionisti dei nostri gadget: figurine, quaderni, album fotografici, dischi. Per il 25° anniversario dalla fine della trasmissione abbiamo anche registrato con le nostre voci le canzoni più belle dell’epoca che sono state raccolte nei CD creati dagli amici di “Affatto Deluse”, una delle pagine social dedicate al programma più attive del momento, oltre alla pagina “Non è la Rai noi” che mostra le vite di noi ragazze oggi. Ho ricantato con piacere tanti brani che facevano parte del mio repertorio televisivo insieme al trio di bionde. Io, Monia Arizzi e Laura Migliacci, figlia del grandissimo autore Franco Migliacci, eravamo soprannominate “Le Tre Colombelle” e ci esibivamo cantando canzoni come “America”, “Be My Baby”, “Magic Moments”, “Venus” delle Bananarama. Tutte canzoni che ho avuto il piacere di incidere con la mia voce nei CD di Affatto Deluse, insieme a una canzone che era stata scritta apposta per noi ed era un po’ il simbolo del nostro trio ovvero “Vere Amiche”, che uscirà nella prossima compilation verde di Affatto Deluse che abbiamo preparato per celebrare il 30° anniversario dall’inizio di Non è la Rai!”

Come sarebbe stato Non è la Rai ai tempi dei social network? Credi avrebbe mantenuto la sua naturalezza?

“Noi non eravamo social. Eravamo noi e basta, impossibile immaginare qualcosa di diverso”.


Onestamente, pesa a distanza di tanti anni essere ancora la ragazza di…

“Assolutamente no, anzi a volte è anche argomento di risate con gli amici che si dimostrano curiosi, o con chi incontri per caso e si ricordano ancora di te. Gente che ti regala tanti sorrisi a confermare quanto Non è la Rai sia stata una buona amica di giovinezza. Inoltre il programma mi ha regalato delle grandi amiche come Alessia Bonetti – una sorella per me – e ancora Monia o Monica Ruggeri”.

Oggi va di moda l’hasthag #machenesannoi2000…, cosa manca ai giovani di oggi rispetto a noi adolescenti di ieri?

“30 anni di meno! Era un mondo molto più semplice, direi irripetibile!”

I figli di ieri: una generazione che era felice con il poco che aveva. Oggi si ha tutto e si è sempre scontenti. Cosa ne pensi?

“Questo è lo scotto di avere troppo, il pericolo di perdersi per strada, oggi tutto è veloce, competitivo, devi stare al passo. La gioventù deve lottare!”

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