Intervista alla direttrice di “Vero salute“
Da direttrice di “Vero salute” ad autrice del libro “Le altre me“: la giornalista cerverese Laura Avalle si è cimentata in un libro che sicuramente farà discutere e che molti associano al best seller “50 sfumature di grigio“. Il romanzo d’esordio, edito da “La lepre”, è ambientato tra Cuba, Milano e la Toscana, e narra una storia che è il frutto di un incontro tra esoterico e spirituale, eros e amore. La biologa Marta e l’avvocato Luca sono benestanti e innamorati; insieme intraprendono un pericoloso e travolgente percorso fatto di forti esperienze sessuali (giochi, scambismo, gang gang, ecc.) che li porterà inevitabilmente ad allontanarsi.
Sarà proprio in questo momento che Marta comincerà un viaggio alla ricerca di se stessa, accompagnata da veggenti e “santere” di Cuba. E la storia avrà un risvolto inaspettato. A differenza del romanzo di E. L. James, tutto ciò che viene raccontato in “Le altre me” è reale e riferito a personaggi esistenti e storie realmente accadute. Uno specchio di vita intimo che spesso viene nascosto, per vergogna o per bigottismo, ma che è presente in modo diverso nella vita di tutti noi. Manca solo il coraggio di confessarlo o di condividerlo con gli altri. E Laura Avalle ha cercato di farlo. Conosciamola meglio nell’intervista esclusiva a Gente Vip.
Laura Avalle: “Il mio libro come 50 sfumature di grigio? No! Qui c’è la vita vera”
Molti hanno associato il tuo libro al fenomeno letterario “50 sfumature di grigio”. Cosa rispondi a chi lo considera una versione all’italiana delle avventure erotiche di Mister Grey?
Beh è certamente di buon auspicio, perché stiamo parlando di un best seller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Le differenze però si carpiscono subito, sin dalla prima pagina. Del resto siamo italiani, “popolo di santi, poeti e navigatori”, ma soprattutto di grandi amatori per cui, giocando in casa, la partita è bella tosta. Motivo per il quale ho scritto esattamente la verità: niente finzione, nessuna forzatura. Qui c’è la vita vera. Un libro in cui tutti si possono riconoscere.
Nel tuo romanzo c’è un incontro tra esoterico ed eros/amore; che relazione c’è tra questi due elementi?
C’è la vita in tutte le sue sfumature: quella reale e quella virtuale, quella che vediamo con i nostri occhi e quella invisibile, che si svolge in una dimensione parallela.
Come definisci il ruolo di Solange in questo romanzo?
Senza svelare troppo, Solange sarà colui che farà emergere un lato inedito di Marta, fra mille altre lei.
E’ stato difficile per te, direttore di un’importante rivista di salute, sperimentarsi in un tema così diverso, lontano e, per certi versi, impegnativo?
In realtà la vita di relazione, l’eros e il sesso sono argomenti che riguardano la salute. Materia, fra l’altro, di psicologi e psicoterapeuti di coppia, nonché sessuologi.
C’è qualcosa di biografico in questa tua creazione letteraria?
Sì. C’è mia nonna Agnese, scomparsa nel 2013, anno in cui ho iniziato a scrivere questo romanzo, proprio in seguito alla sua morte. E ci sono gli incontri con “la Faraona di Cuba”, la veggente più potente di tutta l’Avana, la Santera Vivian e Paolo Bucinelli, in arte Solange. Mio grande amico, che in seguito ho presentato a Marta Ferri.
Ti sei ispirata a qualcuno in particolare per i personaggi di Marta e Luca?
Mi sono ispirata esattamente a loro e ai racconti di Marta Ferri, la protagonista, nonché voce narrante. Che, ci tengo a precisare, non è un personaggio romanzato, ma una persona vera, in carne e ossa.
Pensi di scrivere altri libri sulla stessa tematica?
Sì, mi appassiona questo genere nuovo basato sugli opposti. Trovo che mixare tematiche apparentemente così diverse fra loro come l’amore, l’esoterismo, il sesso e la psicologia sia davvero stimolante. In fondo hanno tutte un comune denominatore che è il mistero. E il mistero, lo sappiamo bene, ha un che di irresistibile.
Anche tu vorresti portare il tuo racconto sul grande schermo?
Lo chiedi a un’acquariana: segno futuristico e più propenso alle novità di tutto lo zodiaco. Certo che mi piacerebbe. Sarebbe una bella opportunità di crescita professionale, decisamente stimolante, dove potrei imparare tanto.
Che rapporto hai con il sesso e con l’eros?
Bello, sono aspetti importanti. Non solo nella mia vita, ma più in generale in quella di tutti noi. E per me contano molto.
La trasgressione, secondo te, oggi è un tabù?
Affatto, solo che nessuno lo dice. Che poi è il segreto di Pulcinella. Il mestiere più vecchio del mondo non conosce crisi. Anzi. Grazie a Internet e ai social è in continua evoluzione. Per non parlare delle nuove App per incontri clandestini, ma anche per coppie annoiate.
Sei innamorata in questo momento?
Credo di esserlo sempre stata. L’amore è il vero carburante della mia vita.
Hai mai fatto follie per amore?
Eccome! Del resto in amore, come in guerra, non esistono regole, tanto meno le mezze misure.
Per sentirsi completi, secondo te, è necessario avere qualcuno accanto?
No. La persona giusta è colui (o colei) che ci fa sentire migliori, non completi. Nessuno dovrebbe cercarsi negli occhi di qualcun altro. Se si impara a bastarsi, si impara ad amare davvero. Ad accettarsi e ad accettare l’altro (o l’altra) nella sua interezza, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
Laura Avalle da bambina..
In fondo non sono cambiata poi così tanto. Sono sempre stata un’inguaribile sognatrice. Ieri come oggi. E questa cosa, negli anni, mi ha aiutata a realizzare molti sogni nel cassetto. Come fare il giro del mondo, partecipare alla realizzazione di un documentario sulle lontre giganti nella foresta amazzonica, fare parte di una spedizione archeologica in Bolivia, andare in mongolfiera, pilotare un Cessna nei cieli statunitensi, sfilare al Sambodromo di Rio de Janeiro durante il carnevale, andare a caccia di aurore boreali, partecipare alla MilleMiglia, vedere il sole di mezzanotte, guidare una Ferrari nel circuito di Monza… Ho fatto tante cose belle che mi hanno regalato moltissime emozioni. E poi faccio quello che ho sempre voluto fare: la giornalista. Mancava ancora questo libro, che mi sta dando grandi soddisfazioni.
Che tipo di donna senti di essere oggi?
Quella che non dà mai nulla per scontato. Quella che ogni mattina, aprendo gli occhi, ringrazia per essere ancora su questo mondo, quella che, nonostante le batoste (ne ho prese tante anche io), pensa che andrà comunque bene, quella che sorride sempre, perché la vita è meravigliosa ed è un po’ come uno specchio: ti sorride se le sorridi.