Cristina Sciabbarrasi Non è la Rai, “Vorrei una nuova edizione di Non è la Rai con tutte noi!”

Non è la RAI Special edition 25 years later

La voglia di tornare di Cristina Sciabbarrasi Non è la RAI Special edition 25 years later

Cristina Sciabbarrasi Non è la Rai – Sono passati esattamente 25 anni da quando Gianni Boncompagni mise la parola FINE a Non è la Rai, trasmissione che segnò un’intera generazione. Quella degli anni ’90. Più volte Boncompagni si trovò a rispondere a quanti la definivano trash il suo programma televisivo, un appellativo oggi che va per la maggiore, all’epoca ancora nuovo. Ma se pensiamo alla leggerezza, al colore, alla spensieratezza di una generazione senza Iphone e social network ma solo con tanti giochi e tante canzoni, possiamo davvero definirla trash?

E come sarebbe stata invece la generazione di oggi al ritmo di Please don’t go?  Di questo e di tanto altro ancora ne parleremo a partire da oggi con le vere protagoniste dell’epoca: le ragazze di Non è la Rai.

Cristina Sciabbarrasi Non è la RAI, oggi coreografa affermata

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Cristina Sciabbarrasi Non è la Rai

Ogni settimana pubblicheremo un’intervista alle beniamine di ieri che ancora oggi rimangono un punto fermo nei dolci ricordi di un’infanzia limpida e scatenata. Stiamo parlando di Cristina Sciabbarrasi, Non è la Rai. Lunghi capelli ricci, occhi come il cielo, leggiadra come una farfalla: stiamo parlando di Cristina Sciabbarrasi. Ballerina, attrice, modella, oggi anche coreografa affermata, Cristina è stata una delle ragazze della seconda edizione, a furor di popolo la più amata.

Sono passati tanti anni e sebbene all’interno del programma non avesse avuto lo stesso risalto avuto poi nel corso della sua carriera, Cristina è fra le ragazze più seguite e cercate dai fan, merito anche della sua dolcezza rimasta intatta.

” Un programma privo di contenuti, non voglio lanciare nessun messaggio. Dicono che propongo “un insopportabile clima da gita scolastica in torpedone”. E allora? Cosa c’è di male? Sono d’accordo, solo che toglierei il termine insopportabile. E poi abolirei la parola volgare, perché io pretendo da tutti i miei collaboratori delle inquadrature castissime”

Gianni Boncompagni

Cristina: “Oggi Cristina ha intrapreso il mestiere di attrice…”

Chi era Cristina 25 anni fa, chi è Cristina oggi?

“25 anni fa Cristina era un’adolescente molto determinata nel voler fare la ballerina, un sogno che aveva nel cassetto già a 3 anni tanto che a nove ha iniziato a studiare danza classica. Quando poi ci è riuscita, per lei era una cosa normale… un normale proseguimento degli studi, quindi non si rendeva conto della fortuna che aveva.

“Non capiva molto lo stupore e gli occhi addosso della gente. Oggi Cristina è una donna che ha intrapreso anche il mestiere di attrice, di modella e dopo aver ballato tutta la vita ora fa la coreografa, mettendo su anche due scuole di musical. L’arte è nel suo dna. La sua vita l’ha sempre inconsciamente improntata più sul lavoro che sulla vita privata”.

Se diamo un’occhiata al passato, qual è il sentimento che maggiormente prevale?

“Orgoglio e soddisfazione per ciò che sono riuscita a fare. A differenza di ieri mi rendo conto che c’è stato anche un pizzico di fortuna, che di certo senza il talento e le giuste caratteristiche fisiche non basta”.

C’è un lato di te, del tuo carattere o personalità che chi ti seguiva dell’epoca non ha mai conosciuto?

“Se parliamo solo di Non è la Rai sicuramente la simpatia, perché portando l’apparecchio fisso non sorridevo quasi mai… nei corpi di ballo successivi, infatti avevo sempre un sorriso stampato in faccia!”

Manca alla tv di oggi un programma come Non è la Rai? Perché?

“Assolutamente si, manca un programma fresco, pulito, non avevamo mai vestiti troppo succinti, eppure avevamo un grande successo. Una trasmissione fatta solo da tante ragazze è stata una genialata, che non si è mai ripetuta, anche per questo i fans sono rimasti così legati al programma. Io la rifarei sempre con noi… visto che la maggior parte ancora sta in formissima!”

“Gli addetti ai lavori forse potevano criticare…”

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Cristina Sciabbarrasi Non è la Rai

Non è la Rai è stato tanto amato ma non sono nemmeno mancate le tante critiche dagli addetti ai lavori, alle tante famiglie che proibivano di vedere la trasmissione ai figli. Ma se accendiamo la tv oggi, possiamo affermare secondo il detto che… si stava meglio quando si stava peggio?

“Le critiche ci sono sempre e per qualsiasi cosa, fa parte del gioco, che genitori vietassero di vedere la trasmissione non lo sapevo… se si trattava di figlie… forse i genitori avevano paura che volessero anche loro far parte della trasmissione e magari non volevano che entrassero nel mondo dello spettacolo”.

“Gli addetti ai lavori forse potevano criticare la giovane età! Per quanto riguarda il detto… direi assolutamente sì, le trasmissioni erano allegre, pulite, piene di balletti che ora non ci sono più. Accendevi la tv e sorridevi di sicuro cosa che ora non sempre accade”.

Come sarebbe stato Non è la Rai ai tempi dei social network? Credi avrebbe mantenuto la sua naturalezza?

“Sì, e penso anche che avrebbe avuto ancora più successo e che lo avrebbero avuto attraverso i social anche ragazze che in trasmissione erano meno in vista”.

Onestamente, pesa a distanza di tanti anni essere ancora la ragazza di…

“Questa è una domanda clou! Non posso dire che pesa, ma a me personalmente pesa che dopo aver fatto Non è la Rai, nonostante abbia partecipato a tantissime altre cose tra corpi di ballo, teatro e fiction, non viene mai nominato niente eccetto Non è la Rai, dove sinceramente ho fatto molto meno che in Furore, Domenica in o Il Maresciallo Rocca. Una serie di lavori importanti che sembrano essere inesistenti. Questo sì, onestamente mi pesa”.

“Credo che la colpa sia della società e non dei genitori…”

Oggi va di moda l’hastag #machenesannoi2000…: cosa manca ai giovani di oggi rispetto a noi adolescenti di ieri?

“Agli adolescenti di oggi manca il sapersi divertirsi con poco.”

I figli di ieri: una generazione che era felice con il poco che aveva. Oggi si ha tutto e si è sempre scontenti. Cosa ne pensi?

“Credo che la colpa sia della società e non dei genitori come tanti dicono. La società offre troppo e se anche qualche genitore non volesse dare tutto quello che viene chiesto, i ragazzi o si deprimono o vengono bullizzati… è un cane che si morde la coda!”

“Se si dà tutto, dopo poco ci si stanca di quello che si ha e si vuole di più. Il tutto si ottiene senza sacrificio a differenza della nostra generazione. Se tutto ciò che vuoi lo ottieni facilmente non verrà mai apprezzato!”