Michele La Ginestra: “sto girando una fiction molto divertente con Nancy Brilly e Massimo Ghini”

Conosce il successo dopo l’esperienza e la vittoria nel 1994 all’interno del programma televisivo “Beato tra le donne” l’attore romano Michele La Ginestra. Da allora il trampolino di lancio scaraventa La Ginestra tra spot pubblicitari ed esperienze artistiche che lo allontanano dall’iniziale preparazione giuridica. Dal 1997 è direttore artistico del Teatro Sette di Roma nel quale veste i panni anche di attore, regista e autore. Il successo cinematografico arriva con “Immaturi” nel 2011 e attualmente è impegnato nell’opera teatrale “Ti posso spiegare” di Roberto Marafante e “Radice di 2” di Adriano Bennicelli.

Michele La Ginestra intervista esclusiva a GenteVip
Michele La Ginestra intervista esclusiva a GenteVip

Michele La Ginestra giudice di Cuochi e Fiamme: “anche cucinare, in fondo, è una forma d’arte!”

Una laurea in giurisprudenza alle spalle ed una carriera televisiva all’attivo. Quale punto di arrivo ti eri prefissato da ragazzo?
Quello di essere un buon padre e un buon marito… e quello di poter comunicare una parte di me stesso attraverso il mezzo teatrale… penso di esserci riuscito.

Cosa ha spinto un giurista trentenne a partecipare al programma, poi vinto, Beato tra le donne?
Mi vennero a pescare in teatro (io recitavo già da più di dieci anni) e mi chiesero di partecipare come attore brillante…. mi dissero: “sai è un passaggio su Rai1, con la regia di Pierfrancesco Pingitore…” mai avrei pensato di poter vincere.

Nella scelta di lasciare la carriera giuridica hai sicuramente rischiato. Quanto è stata dura dover affrontare il cambiamento?
Ho avuto solo un momento difficile, quando da conduttore di Rai1, Solletico (la tv dei ragazzi) appresi che la stagione successiva l’avrebbero chiusa… ma, fortunatamente, mi ero costruito inconsapevolmente la mia tana (il Teatro7) dove potermi rifugiare nei momenti difficili!

Roma brulica di talenti artistici. Teatro e cinema rappresentano il fulcro cittadino. Quando hai capito che sarebbe stato il tuo futuro?
In verità l’ho compreso subito dopo aver mollato una professione sicura per quella artistica, incerta ma assai più appagante. Poi le soddisfazione sono arrivate piano piano. Ho fatto una bella gavetta, della quale oggi sono contentissimo.

Rugantino, I figli della lupa, C’eravamo troppo amati, Ti posso spiegare e molto altro. Hai un’opera teatrale e un personaggio nel quale ti identifichi?
Amo dal profondo del cuore lo spettacolo (molto mio) dal titolo Secondo me, nel quale interpretavo un giovane falegname, che combatteva con le difficoltà del quotidiano, cercando una risposta alla vita, che andasse un pò al di là del tangibile… una straordinaria esperienza di scena e di vita con Sergio Fiorentini e Corinne Bonuglia, con una regia partecipe di Augusto Fornari. Poi amo molto il monologo Mediano di spinta, dedicato a Agostino Di Bartolomei, che ho scritto con Adriano Bennicelli e per la regia di Roberto Marafante. Rugantino, invece, è il sogno realizzato, una straordinaria favola a lieto fine!

Ti posso spiegare, è l’opera che ti vede protagonista insieme a Beatrice Fazi e narra di una storia amorosa idilliaca rovinata dall’arrivo di una bella straniera. Com’è stato lavorare con lei?
Beatrice è una delle compagne di viaggio ideali, in questo mondo dove è difficile poter condividere dei semplici rapporti umani. Con lei ed Edy Angelillo, continuerei a lavorare sempre.

Qual è il tuo rapporto con l’amore? Credi esista un segreto per mantenere salda la relazione?
Il rapporto con la donna della tua vita, non si deve basare su una passione o un’attrazione fisica… quello può essere il punto di partenza, ma l’importante poi è voler condividere gli stessi progetti, costruire una famiglia e non chiudersi in se stessi. Dal compagno bisogna prendere la forza per relazionarsi col prossimo, in una prospettiva di vita che, io cristiano, considero possa continuare dopo la morte fisica… allora sì, che il rapporto è ad un altro livello.

Spot per la De Cecco e adesso il programma “Cuochi e Fiamme” lasciano trapelare un Michele La Ginestra abile ai fornelli. Come te la cavi in cucina?
Sono un grandissimo cuoco! Vabbè, non esageriamo, però mi diverte cucinare, e con l’esperienza fatta a Cuochi e fiamme, mi sto addentrando in un mondo che va oltre le penne all’arrabbiata… anche cucinare, in fondo, è una forma d’arte!

Quali sono i prossimi progetti di Michele La Ginestra?
Sto in scena con l’ultimo spettacolo della stagione, La matematica dell’amore, nel mio Teatro 7; sto girando una fiction molto divertente (Casa dolce casa) con Nancy Brilly e Massimo Ghini, ho delle serate sparse in giro per l’Italia… insomma non mi posso lamentare… e prossima stagione, tanto teatro e… staremo a vedere!

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