Intervista esclusiva – Claudia Gerini è Anna Ritter, l’importanza di riscoprirsi donna nel film “Il Traduttore”

Claudia Gerini e l’importanza di riscoprirsi donna, un percorso complicato e difficile per il suo personaggio, Anna Ritter, nel film “Il Traduttore” di Massimo Natale, che arriva oggi, 26 maggio, nelle sale cinematografiche italiane.

Per Claudia Gerini questo è un nuovo ruolo, da donna matura, che si trova ad affrontare il blocco fisico e mentale dopo la morte del marito. In conferenza stampa, tenutasi martedì scorso al cinema Barberini di Roma, l’attrice parlando del suo ruolo ha dichiarato: “Io interpreto una donna incastrata in un capitolo della sua vita, una donna interrotta dalla morte del marito, dal quale si stava separando, senza che gli abbia potuto realmente dire cosa pensava, tanto che in sé ha davvero tanta voglia di riscatto”. Per la promozione del lungometraggio Claudia Gerini ha optato per un outfit essenziale ma dai toni sensuali con una maglia bianca, arricchita da una fascia beige e una rifinitura nera più piccola che mette in risalto la sua scollatura, gonna longuette di pelle nera e sandali neri rigorosamente tacco 12.

Claudia Gerini
Claudia Gerini intervista

In questo nuovo lungometraggio del regista Natale, realizzato con una produzione italo – polacca, Claudia Gerini ha collaborato con un cast d’eccezione composto dal giovanissimo Kamil Kula, Silvia Delfino, Piotr Rogucki, Anna Safroncik, Eva Grimaldi e Marcello Mazzarella.

Claudia Gerini
Claudia Gerini

Nel film vivi la passione travolgente con Andrei, interpretato da Kamil Kula, come una forma di ripicca?

Beh credo proprio di sì, lei vuole vendicarsi del mondo maschile e non a caso la passione con Andrei sfocia dopo una colluttazione violenta, sostanzialmente si picchiano come se dessero sfogo alla loro rabbia. Quando si rincontrano lei sicuramente non immagina di certo quello che da lì a breve sarebbe successo. E’ un divenire che a un certo punto si trasforma in un qualcosa di fisico che finisce con il sesso. Questo per lei rappresenta un riscatto perché torna femmina e si sente nuovamente donna”.

Il vendicarsi l’aiuta davvero a voltar pagina?

Più che vendicata è frustrata, ma comunque riscattandosi riesce a riscoprire dentro di sé alcune cose che da tempo ormai aveva dimenticato.

Com’è stato interpretare Anna Ritter? 

Devo dire che è stato molto interessante, anche se poi questo è il bello del mio lavoro che mi permette di essere una persona diversa, capendo il personaggio, cercando di volergli bene per dargli una dignità e far si che sia credibile il suo cammino.

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