Coniugare bellezza, intelligenza e semplicità è possibile. Ne è testimone l’attrice Eleonora Sergio, dal 27 ottobre protagonista su Canale 5 della fiction “I misteri di Laura“, nel ruolo dell’ispettore capo Lidia Vasari. Anche se molto giovane, registra successi come “Il restauratore“, “La narcotici“, “Giudice Meschino“, “I delitti del cuoco“, “Sotto una buona stella“, “Il capo dei capi“. Ma quello che colpisce di lei è la sua ironia, intelligenza, cultura e la sua semplicità. Eleonora Sergio si racconta nell’intervista esclusiva a Gente Vip.
Eleonora Sergio: “Ho sempre lavorato con grandi artisti…”
Martedì 27 ottobre è iniziata su Canale 5 la nuova fiction “I misteri di Laura”. Nella serie, un po’ giallo un po’ commedia, tu interpreti l’ispettore capo Lidia Vasari, rivale in amore di Laura. Parlaci del tuo personaggio.
Sì, io interpreto il commissario Vasari, una donna completamente opposta a Laura, nel senso che è una donna molto attenta sul lavoro, meticolosa, per niente distratta, a volte fin troppo rigida. Una donna razionale, molto forte. Ma non voglio rivelare troppo…
Tu credi nella complicità tra donne?
Sì, assolutamente; credo che sia una grande forza. Purtroppo è difficile instaurare complicità tra donne perché spesso c’è l’invidia o la competizione; invece, secondo me, nel mondo le cose andrebbero molto meglio se ci fosse più complicità fra le donne. Ne sono proprio convinta.
Oltre a essere una bravissima artista, tu sei anche una bellissima donna. E’ difficile mostrare il proprio talento nel mondo televisivo quando si è dotate di tanta bellezza?
Io ritengo che sia comunque un fatto positivo, è inutile essere ipocriti. E’ meglio essere presentabili e carine che il contrario, ovviamente; anzi, per il nostro mondo è importante, anche se non basta aver solo quello. Oltre alla bellezza, che in un primo momento può andar bene, bisogna saper dimostrare un certo impegno, talento, una certa professionalità. Ci può essere una bella attrice che sia anche brava: la bellezza non esclude assolutamente la bravura.
Cosa si prova a lavorare accanto a grandi nomi come Luca Zingaretti, Michele Placido, Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli?
Sicuramente è una grande fortuna avere avuto l’occasione di lavorare con loro. Dai grandi artisti si può “rubare” e imparare: una battuta, uno sguardo, una parola detta in un certo modo. Ho sempre lavorato con grandi artisti, professionisti che mi hanno dato tanto; come Sabrina Ferilli, che peraltro è un’ottima amica, o come Carlo Verdone che per me è stato come frequentare per un anno un corso di recitazione, perché ogni secondo impari qualcosa. Lui è incredibile in questo, come tutti gli altri.
Tu hai fatto grandi film per la RAI, come L’Ingegnere, Il Restauratore, La Narcotici. Quale personaggio interpretato ti ha messo più in difficoltà?
L’Ingegnere ha affrontato il tema del terrorismo, è stato un andare a cercare in quel periodo come un terrorista vive e dare determinate spiegazioni a determinate azioni, come una sparatoria, piuttosto che un’altra. Ma più che una difficoltà era più una curiosità: fare un qualcosa lontano da quello che posso essere io. E trovo molto affascinante questo.
E il personaggio che ti ha fatto sentire più a tuo agio sul set?
Nel film di Verdone, ma un po’ tutti. Ci penso… ma non me ne viene in mente uno in particolare. Li ho amati tutti, perché cerco di dare una certa umanità. Sia in quello di Verdone, ad esempio, sia in quello di questa serie ci sono dei ruoli a impatto un po’ scomodi e antipatici, ma io cerco sempre di dare loro umanità, perché c’è sempre l’altra faccia della medaglia in ognuno di noi: non si può essere solo cattivi o solo buoni. E lo stesso vale per i personaggi, insomma.
Tu hai una ricca e continua attività artistica. E’ difficile scendere nei panni di tanti personaggi così diversi in modo così repentino?
A me diverte tantissimo questa cosa, quindi quando finisco di interpretare quel personaggio sul set ritorno a essere Eleonora, non mi porto dietro il personaggio come a tantissimi miei colleghi può succedere. Però è un aspetto che mi diverte, anzi, più ce ne sono meglio è!
Tu sei di origini pugliesi ed è proprio qui che ha avuto inizio la tua avventura con un provino per un film di Cristina Comencini. Il successo ti ha portato fuori da Lecce: come vivi il distacco dalla tua terra?
Diciamo che io, appena posso, ritorno a trovare la mia città e la mia famiglia; se lavoro vado in tempi ravvicinati, e comunque cerco di andare ogni mese. Sono molto legata alla mia famiglia, alla mia terra; d’estate, soprattutto, tutto il tempo lo passo lì. Però devo dire che anche Roma mi ha accolta molto bene, non ho notato questa grande differenza, se non per il fatto che ho tutti i miei affetti giù. O vado io, o vengono a trovarmi loro, ecco.
Il libro che tu hai attualmente sul comodino?
“Il potere di adesso”, che trovo molto, molto interessante; molti di noi la maggior parte delle volte non vivono mai il presente (intendo dire anche il momento in cui ti prendi il caffè con un’amica), siamo sempre lì a pensare cosa faremo dopo, domani, dopodomani, oppure siamo legati ancora al passato. Invece questo libro è di grande insegnamento, perché aiuta a capire perché vivere anche i momenti attuali: l’unica certezza è l’adesso. Leggo una pagina ogni tanto, poiché ci sono delle cose su cui uno si deve soffermare.
Eleonora Sergio nelle vita di tutti i giorni…
Palestra, cena con amici lontani dal mondo dello spettacolo, cinema. Mi piace molto ballare, quindi ogni tanto mi piace andare in qualche festa, in qualche locale dove ci si può divertire: una vita molto, molto normale, tranquilla, comune, niente di che…
I tuoi progetti futuri?
Sì, ho due progetti di cui ancora non posso dire nulla… dovrei iniziare due nuovi lavori!
Facciamo un grande augurio alla brillante Eleonora Sergio!