Oggi vi voglio parlare di quei VIP che ci hanno lasciato anzitempo, compianti da folle di fans e dai mass media. A differenza dei francesi, gli artisti italiani sono sempre stati legati ai loro luoghi di origine. Risulta così impervio per gli ammiratori che volessero posare un fiore o rendere un muto omaggio, trovare il luogo fisico della sepoltura.Chi ricorda dove sono sepolti Nilla Pizzi, Domenico Modugno, Mike Buongiorno, Lucio Battisti o Rino Gaetano? Decine di cimiteri sparsi per l’Italia accolgono silenziosamente i resti degli artisti più amati, mentre il pubblico che li ricorda ancora deve sobbarcarsi una capillare e scomoda ricerca per trovarli.
Luoghi della memoria dei vip che non sono più tra noi
In Italia, ogni città ha il medesimo valore e importanza e ha prodotto il fior fiore di artisti con l’imprinting della loro regione: Giorgio Gaber a Milano, Gabriella Ferri, Renato Rascel e Claudio Villa a Roma, Fabrizio De André e Umberto Bindi a Genova, Pino Daniele, Totò e Nino Taranto a Napoli, solo per citare i più famosi.
Non così in Francia. Parigi è la Francia e la Francia è Parigi. Ogni artista che aspira alla gloria o al successo deve andare nella “Ville Lumiere”.
Chi ha mai visto un attore o un cantante affermarsi a Marsiglia, a Lione o a Bordeaux? Parigi è l’ombelico della nazione e tutti, come in un gorgo inevitabile, sono attirati in questa magica città.
C’è un luogo dove i francesi decisero di accogliere i personaggi importanti, che siano francesi oppure no, che volano in cielo: il cimitero di Pere Lachaise!
Centinaia di artisti, antichi e moderni, presentatori, attori di cinema e di teatro e presidenti della Repubblica hanno un monumento dentro le sue mura.
A Parigi non dovreste mancare una visita, questo luogo di illustri personaggi. Farete una romantica passeggiata nei viali circondati dai suoi ombrosi alberi dal fusto gigantesco, sotto ai quali si innalzano monumenti di artisti vissuti in tre secoli.
C’è la tomba di Jim Morrison, cantante rock dei Doors, morto nel 1971, che è il sepolcro più visitato. E’ ricoperto di fiori e biglietti d’affetto lasciati dai fans che spesso rubano per amore suo persino la targa col nome.
Più avanti si trova la tomba di Yves Montand, indimenticabile chansonnier di origine toscana che dorme accanto alla sua amata sposa, Simone Signoret, attrice della Rive Gauche. Essa conobbe Jacques Prevert, poeta adorato da generazioni di adolescenti.
Tra i cantanti francesi vorrei ricordare Gilbert Becaud e Charles Aznavour con la splendida Dalida che fu adorata in Italia dal pubblico di ogni età.
Non lontana da loro c’è Edith Piaf, indimenticabile interprete de “La vie en rose”.
Molti gli italiani che riposano tra i silenti prati del Pere Lachaise: il pittore livornese Amedeo Modigliani, celebre per il suoi volti femminili stilizzati e i colli affusolati; Piero Gobetti, giornalista e rappresentante dell’antifascismo torinese; il musicista Gioacchino Rossini, vero gigante della musica classica, autore della famosissima opera comica “Il barbiere di Siviglia”. E a proposito di comici: ricordate Henry Salvador, simpaticissimo attore e fantasista, figlio di un indiano nativo dei Caraibi che diventò famoso per le sue canzoni (chi non rammenta “Juanita Banana”) e le sue esilaranti smorfie?
Vi sono monumenti di musicisti classici del calibro di Federico Chopin, romantico autore polacco di composizioni per pianoforte; di George Bizet, autore dell’incantevole opera “Carmen”; di cantanti liriche come la greca Maria Callas, personaggio immancabile sui periodici di gossip degli anni ‘50; scrittrici come Colette, bellissima scandalosa autrice, che ebbe tre mariti e un amante e che scrisse romanzi aventi per protagonista “Claudine”, una piccante e maliziosa ragazzina che ne combina di tutti i colori.
La leggenda della tomba di Victoir Noir
Vorrei ricordare una curiosità riguardante un giornalista francese, assassinato nel 1870 da un parente di Napoleone III. Tale Victoir Noir. Il monumento lo ritrae giacente sulla lapide vestito in borghese. La stranezza sta nel suo membro che, turgido, preme da sotto il pantalone. Il bronzo con cui fu scolpito è molto consumato proprio “lì”, a causa delle continue carezze delle donne sterili, convinte in tal modo di acquisire la fertilità desiderata.
Sarebbe stato bello anche in Italia riunire in un solo luogo gli artisti più amati, come Mango, Mino Reitano o Virna Lisi, per poterli salutare e fare loro omaggio come meritano.