Gianluca Grignani, dopo la brutta esperienza di dieci giorni fa, torna a parlare di quella notte a Riccione, quando fu arrestato con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il cantante nato a milano 42 anni fa, sceglie la rivista Vanity Fair per rilasciare un’intervista e spiegare le sue motivazioni. Non sembra volersi giustificare, ma solo ammettere i suoi problemi con l’ansia, e racconta come un attacco di panico possa avergli giocato un brutto scherzo. Afferma infatti Grignani: “Stavo male, avevo finito lo Xanax. Non avevo la ricetta e non mi andava di girare per farmacie cercando chi me lo desse, perché a Riccione mi riconoscevano tutti. Però stavo male. Soprattutto non vedevo più niente. Mi succede sempre così quando sono troppo stressato”.
Per questo motivo Francesca Dell’Olio, la moglie del cantante, decide di allontanarsi con i bambini lasciando Gianluca con un amico a bere qualche birra. Ma “le birre non sono servite a niente, non mi hanno calmato, continuavo a non vedere, allora ho detto a questo ragazzo di chiamare un mio amico carabiniere perché mi venisse a dare una mano. Ha chiamato, ma lui era fuori in pattuglia. poi, non so perché, ha detto di venire ad altri carabinieri. Io non volevo andare con loro, non volevo che la gente mi vedesse in quella situazione, mi sono dimenato, uno di loro è caduto per terra. Gli ho chiesto scusa mille volte. Poi mi hanno portato in ospedale, sono stati tutti gentilissimi, ma io volevo parlare con mia moglie e i miei figli, per questo non mi calmavo”.
Il problema con l’ansia quindi alla base del comportamento di Grignani, che ci tiene a ribadire ogni sua estraneità da qualsiasi forma di dipendenza. Esclude anche un problema con l’alcol, nonostante lo spettacolo dato tempo fa durante il concerto dell’amico Omar Pedrini. Intanto il cantante ha obbligo di firma tre volte a settimana, in attesa del processo fissato per il 16 settembre.