Emma Marrone: Racconta a “Gioia” la sua lotta contro il cancro

“Oggi è il mio secondo anniversario di vita”. Lo dice raggiante la cantante Emma Marrone, seconda a Sanremo con i Modà e in testa alle classifiche con l’album “A me piace cosi'” . In un’intervista esclusiva a Gioia, la cantante racconta la sua vittoria più importante: quella contro un cancro all’utero che l’ha colpita qualche anno fa. Fino ad ora lo aveva confessato solo a Maria De Filippi: “Non era il momento giusto. Sarei passata per una vittima”.



Emma invece per carattere la parte della vittima proprio non vuole farla. “Io invece voglio testimoniare – spiega -. Alle ragazze, le fan, voglio dire: non sono un mito, vivo sotto le vostre stesse nuvole. sono stata graziata e sento di dover seguire le ragazze. I loro problemi sono i miei”. Il perche’? “Hanno comprato 150mila copie dei miei dischi e non me ne interesso? Ho i loro soldi in tasca, mi ascoltano e io li devo ascoltare. Non riesco a non farlo. Leggo le loro e-mail e rispondo, a tutti. E’ il dazio che pago. “Alle ragazze e alle madri che le scrivono dei loro problemi Emma dice: “Ragazze, non sono la vostra cura. Io voglio essere la colonna sonora della vostra guarigione”.



E a propoisto di guarigione, la cantante racconta la sua vicenda, iniziata quasi sei anni. “E’ una storia lunga che inizia nel 2005 quando la nonna si ammala – spiega – . Un giorno mentre le massaggio le gambe, mi guarda serissima negli occhi e dice: ‘Emma domani torno a casa, ma non da viva. Ascoltami, io l’ho visto: tu devi fare la cantante’. Le dico di smetterla, la conforto e vado via. L’indomani lei muore con un sorriso sulle labbra”.


La storia ovviamente non finisce qui. “Con la mia band, i M.j.u.r, registriamo a Torino un disco autoprodotto – prosegue -. Per un anno facciamo su e giù sui treni di notte, siamo morti di fame per amore della musica. Esce il disco e piace, ci chiamano per i concerti ed e’ pronto un minitour. Il minitour non parte mai perche’ io comincio a star male. Sono sempre stanca, si bloccano alcuni funzioni vitali, non mangio, arrivo a 40 chili, sento un peso enorme dentro di me. I medici scoprono che nell’utero ho una grande massa. Tumorale. E maligna. Sono operata d’urgenza a Roma. L’intervento dura sette ore e riescono a salvarmi l’utero. Quando mi sveglio ho un lungo taglio, ma sono già un’altra persona”.


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