Storie d’amore con pena di morte in scena al Piccolo Eliseo di Roma

Il titolo della commedia teatrale “Storie d’amore con pena di morte” in scena al Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma fino al 2 novembre 2014 fa pensare a vicende di sentimenti impetuosi e complicati dove i protagonisti sono il sesso, successo mediatico, uso di sostanze stupefacenti. Lo spettacolo scritto da Marco Costa autore e regista di molte opere per il cinema, il teatro ed il web, dopo la trilogia sulla famiglia:  La giovine Italia e The Prozac family, Padania Libre, ritorna con una storia moderna che descrive la vita di due amici Artico Fontana interpretato da (Paolo Macedonio) un sexy copywriter e il suo migliore amico Sanni Gioacchino (Lorenzo de Angelis) un famoso chef che conduce una celeberrima trasmissione di cucina, “Mezzogiorno di Cuoco“.

Storie d'amore con pena di morte, commedia teatrale con Lorenzo De Angelis, Nina Torresi, Paolo Macedonio e Stella Egitto
Storie d’amore con pena di morte, commedia teatrale con Lorenzo De Angelis, Nina Torresi, Paolo Macedonio e Stella Egitto

Storie d’amore con pena di morte – Due amici vanno a cena con Mia Montini (Stella Egitto) redattrice di spettacolo e Frida Mattioli (Nina Torresi) attrice di fiction. Sanni e Frida dopo un anno della loro unione sono in crisi, mentre Artico e Mia s’incontrano nuovamente per caso ad una festa mondana. Essi instaurano un rapporto sessuale impudente che li condurrà ad un disastro.

Lo spettacolo sembra una fiction ambientata in teatro, dove non c’è posto per vere storie d’amore, ma solo per storie di sesso, che non hanno nessun significato, che portano a far capire alle due coppie che le loro vite sono vuote e prive di una vera coscienza. Una storia che rispecchia la società moderna in cui viviamo. Una società di selfie, vita mondana, sesso e pettegolezzi, ma soprattutto dell’apparire.

Certo, viviamo in un’epoca moderna, ma come sostiene Georges Bernanos (La Francia contro i robots, 1944/47): “La grande disgrazia, l’unica disgrazia di questa società moderna, la sua maledizione, è che essa si organizza visibilmente per fare a meno della speranza come dell’amore; immagina di supplirvi con la tecnica, aspetta che i propri economisti e i propri legislatori le forniscano la doppia formula di una giustizia senza amore, di una sicurezza senza speranza”.

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