Maria Grazia Adamo e Priscilla Giuliacci dopo il successo in teatro con “Una Rondine dal Messico”

In questi giorni è andato in scena al Teatro Trastevere di Roma il monologo dedicato alla rivoluzionaria pittrice messicana Frida Kahlo. Magistrale interpretazione dell’attrice Maria Grazia Adamo. “Una rondine dal Messico” piecè teatrale scritta e diretta da Priscilla Giuliacci. Maria Grazia Adamo amante del tango e flamenco, diplomata in commedia dell’arte e danza classica, è un’attrice teatrale dalla profonda espressività. L’abbiamo ritrovata in diversi ruoli cinematografici e Fiction televisive da “Elisa di Rivombrosa”, “Don Matteo 4” , “Il Maresciallo Rocca”. Il pubblico è stato ipnotizzato da Maria Grazia che nelle vesti di Frida ha raccontato ardentemente la sua vita tra colori, dolori e musica. Un’alternanza tra la “Vita bella e disgraziata” della “Figlia della rivoluzione messicana”. Di seguito le interviste esclusive all’attrice e alla regista e autrice di Una rondine dal Messico e le foto delle fasi della trasformazione di Maria Grazia nel personaggio di Frida Kahlo.

Maria Grazia Adamo trasformazione in Frida Kahlo
Maria Grazia Adamo e Priscilla Giuliacci intervista esclusiva a Gente Vip

Maria Grazia hai interpretato la vita tormentata di un’artista rivoluzionaria, come sei riuscita ad immedesimarti?

[quote type=”medium” align=”justify”] Il mio carattere è molto simile al suo! Anche io sono combattiva e passionale e interpretarla mi ha dato la possibilità di essere me stessa pur vestendo i suoi panni! [/quote]

Che cosa hai provato?

[quote type=”medium” align=”justify”] Nell’interpretare Frida provo una profonda rivoluzione dentro di me. Le passioni si sovrappongono vorticosamente e i sentimenti fuoriescono naturalmente! [/quote]

Come ha risposto il pubblico al tuo intenso monologo?

[quote type=”medium” align=”justify”] Il pubblico risponde benissimo! Lo spettacolo è una bomboniera, ricco di luci, musica, colori, immagini e con una “Frida”, che spero di rendere, sempre variopinta! [/quote]

Quali sensazioni hai cercato di suscitare nello spettatore?

[quote type=”medium” align=”justify”] Solitamente non cerco di suscitare emozioni particolari nello spettatore, cerco di far arrivare il messaggio che il mio personaggio porta. In questo caso direi: la forza della vita, al di sopra di tutto. Con un sorriso provocatorio e le mani sui fianchi, come una sfida contro le avversità della vita. [/quote]

“La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore” (Frida Kahlo). Per te cos’è la Rivoluzione?

[quote type=”medium” align=”justify”] La Rivoluzione … è fuori e soprattutto dentro di me… è quella cosa che mi rende libera di essere ciò che sono. La Rivoluzione per me è ciò che mi dà la forza di dire e di fare sempre tutto ciò che sento, con convinzione, tenacia e positività. Proprio come la mia amatissima “Frida”! [/quote]

Dove porterete in scena “Una rondine dal Messico”?

[quote type=”medium” align=”justify”] In settimana scendiamo in Calabria, abbiamo delle date a Crotone, al Teatro della Maruca. Poi a marzo in giro per il Lazio e a Roma in una piccola galleria d’arte in Trastevere, per un evento tutto dedicato a Frida Kahlo. [/quote]

I tuoi progetti futuri?

[quote type=”medium” align=”justify”] Ho appena concluso una tourné con uno spettacolo per cui ho curato la regia. Ho finito di girare un film per il cinema ” Una diecimilalire” e in primavera girerò un’altra piccola cosa per Rai 2 ma ancora non posso dire niente … e poi ad aprile un nuovo monologo. [/quote]

Priscilla essendo regista e attrice, come sei riuscita a “dipingere” la vita di Frida facendola rivivere sul palcoscenico?

[quote type=”medium” align=”justify”] Desideravo vivere un sogno, averla davanti ai miei occhi per un istante; sentirla parlare, vederla camminare nello spazio. E così l’ho fatta apparire, proprio come è apparso il sogno nella mia testa. Non puntavo a far rivivere la sua vita, quello è davvero un evento irripetibile e troppo complesso e per questo c’è il Cinema che probabilmente è molto, molto più indicato. Così ho “dipinto” un momento immaginario, sospeso nel tempo, in cui lei si racconta, in cui lei ci prepara, come prepara sé stessa, all’incontro con la morte. Mi rendo conto che questo aspetto non è molto chiaro allo spettatore , dietro ad alcune immagini, ad alcuni gesti e spesso dietro alle parole c’è un mondo sommerso, tanto che alcune persone hanno iniziato a scoprirlo solo dopo la seconda replica vista. [/quote]

Hai messo in scena la vita di donne tenaci e rivoluzionarie che hanno portato cambiamenti nella società, come Diane Arbus (fotografa dei mostri) e Frida Kahlo. Perchè?

[quote type=”medium” align=”justify”] Queste donne, come molte altre che, come tu dici, hanno rivoluzionato i canoni della società e della visione artistica, rappresentano per me il vero emblema della femminilità. Sono donne che non hanno mancato di vivere tutto il loro essere femminile, dall’aspetto più materno, accudente e quotidiano a quello più coraggioso, creativo, complesso e articolato. Donne che hanno conosciuto sé stesse fino in fondo, nella luce e nel buio. Donne che hanno attraversato il dolore, se pur in modo molto diverso. Inoltre c’è da dire che non si è parlato mai molto dell’arte al femminile e questo perché l’Arte è stata riconosciuta alle donne, come tante altre cose, raramente e anche direi piuttosto recentemente. E’ giusto dunque parlarne, far emergere questi talenti meravigliosi. Per me non esiste confronto tra maschile e femminile, queste due parti dell’universo vivono contemporaneamente in ciascuno di noi e così anche nella vita, possono tranquillamente fare la loro strada senza per forza fare una gara. E’ decisamente fondamentale che ciascuno porti avanti la sua qualità, il suo messaggio, femminile o maschile che sia, solo in questa coerenza può esistere una completezza. [/quote]

Cosa ti ha incuriosito di più della vita di Frida tanto da scriverci un monologo, qual’è il particolare?

[quote type=”medium” align=”justify”] Frida Kahlo e Diego Rivera hanno dedicato la loro vita all’Arte e al messaggio in essa contenuto “la rivoluzione è l’armonia della forma e del colore, nessuno è separato da nessuno, tutto è tutto e uno. Tutto esiste e si muove secondo una sola legge la vita”… incontrami con la loro storia è stata una spinta, un acceleratore che mi ha ripetuto di non arrendermi. Frida in particolare con la sua forza, la sua vitalità così imprescindibilmente legati al dolore fisico, è una figura che propone di trasformare ogni cosa sempre, senza mai tirarsi indietro davanti alla sofferenza. Lo spettacolo si conclude con queste parole “il dolore è un dono prezioso, non è una maledizione, è la proprietà specifica di questa vita terrena. E’ il segno che questo corpo sta vivendo…. Stare davvero dentro ogni cosa è l’esperienza di questa vita”. [/quote]

Quale sarà il protagonista della tua prossima piecè teatrale?

[quote type=”medium” align=”justify”] Ci sto lavorando proprio in questi giorni. La scelta non è semplice ma si farà spontaneamente come ogni cosa. Basta lasciare le porte aperte e ciò che deve entrare, entrerà. Per chiudere cito ancora dallo spettacolo “… è così che l’arte si manifesta, semplice e crudele come la vita”. [/quote]

Credito foto: Beatrice Cacace

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