Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo visto come la semplice scelta di uno yogurt possa risultare ardua. In commercio infatti, oltre alla vasta gamma offerta ci si può trovare spiazzati davanti a prodotti con proprietà e finalità molto diverse dal semplice yogurt che pur essendo un ottimo alimento da inserire nella nostra dieta non ha proprietà probiotiche. Spesso sento usare i termini probiotici e prebiotici indifferentemente come se l’uno o l’altro fossero la stessa cosa. La realtà è ben diversa e cercherò di spiegare brevemente le differenze e gli usi che possiamo farne.
Differenza fra probiotici e prebiotici
Come abbiamo visto lo yogurt contiene batteri vivi, ma non vitali, ossia non hanno la capacità di riprodursi nell’intestino, svolgono pertanto funzioni importanti per l’organismo, ma diverse da quelle dei probiotici. Lo yogurt è un alimento d’uso quotidiano, mentre il probiotico è da considerarsi un integratore che può essere utilizzato anche giornalmente o in alcuni periodi secondo le condizioni della persona o se s’intende utilizzarlo come prevenzione.
I probiotici sono microrganismi viventi e attivi, in grado di esercitare un effetto positivo sulla salute dell’organismo rafforzando in particolare l’ecosistema intestinale. Quest’ultimo costituisce infatti il bersaglio principale della loro azione. Anche se studi dimostrano che possono essere apportati benefici anche al sistema immunitario. Seppure questi microorganismi abbiano nomi tra loro simili in realtà il loro principio di azione è differente come le reazioni che potrebbero suscitare nell’organismo. Prima di assumere un probiotico leggete bene l’etichetta per conoscere: il nome completo del ceppo di appartenenza, la quantità di probiotici vivi contenuti nel prodotto e le adeguate condizioni di conservazione. Ricordate che per essere efficaci i probiotici dovrebbero essere assunti, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute, per un tempo medio di 3-4 settimane.
I prebiotici si ritiene siano utili a promuovere la crescita, nel colon, di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora probiotica. L’assunzione di prebiotici però non è ancora comprovata da studi scientifici per attribuire loro una reale efficacia terapeutica sulla funzionalità intestinale o extra intestinale.
Tutte le azioni riconosciute come normalizzanti sulla funzionalità intestinale quali motilità, assorbimento o quella protettiva contro infiammazioni e infezioni non possono non prescindere dall’abbinamento di un corretto stile di vita in cui si pratichi regolare attività fisica ed una corretta alimentazione.