Marco Occhetti adesso suona nelle vie del centro storico di Roma per sopravvivere
La musica dà, la musica toglie. Lo sa bene Marco Occhetti, il chitarrista nato a Roma il 24 dicembre 1959. Marco Occhetti in arte “Kim” ha studiato presso il conservatorio di Santa Cecilia, è stato voce e chitarra dal 1986 al 1994 del celebre gruppo Pop I Cugini di Campagna. Non è l’unico musicista che versa nelle stesse condizioni precarie di Kim. La musica dà notorietà, e la stessa te la toglie, esattamente quello che è successo al chitarrista Marco Occhetti. Dalla campagna alla strada come scrive il Messaggero di Roma.

La fine di Marco Occhetti dopo l’uscita dalla band romana
Dopo la collaborazione con i Cugini di Campagna, Marco Occhetti lascia il gruppo e si cimenta come comparsa per sopravvivere e compare in alcuni film: Amici Miei, Claretta Petacci e altri. Da allora Marco Occhetti canta per strada, tra le vie di Roma, tra Pantheon e Piazza Navona e al quotidiano rivela: “Ho una licenza regolare per esibirmi, ma dalle ore 16, sia in inverno sia in estate e nello spazio di 2 ore ci dobbiamo alternare in quattro. Quindi a me restano 20 minuti, massimo 30.” La confessione del chitarrista: “Ho mamma e fratello invalidi, poi ho una figlia. Tutti sulle mie spalle. A volte sto sotto a un treno Ma non mi vergogno”.
“I Cugini di Campagna mi hanno messo i bastoni tra le ruote” rivela Marco Occhetti
“Lasciare il gruppo è stata una mia scelta” – rivela Kim – “Non ero più in sintonia con loro. Col tempo sono nate diatribe, e me ne sono andato. Non mi hanno versato i contributi, si sono inventati mille sotterfugi. Sono tutti tirati con i soldi, ma a livelli estremi. Ed è finita male. Quella è gente fredda. Dopo la mia uscita, mi hanno messo i bastoni tra le ruote“.
La rabbia per la sopravvivenza
Ora la rabbia di Marco Occhetti però si fa sentire: “Nessuno, nessun artista italiano noto mi ha mai dato una mano… una possibilità. Non chiedo molto… soltanto di cantare”. E così suonando nelle strade e nelle piazze: “La mia situazione è drammatica, da anni sono costretto a sopravvivere così”.