Chi era il “giovinetto che fuggì via nudo” durante l’arresto di Gesù?

Il figlio segreto di Gesù – L’evangelista Marco ci parla nel suo vangelo di una figura misteriosa, menzionata di sfuggita in una sola ricorrenza, che fa la sua comparsa durante la cattura di Gesù. Parliamo del “giovinetto che fuggì via nudo”, un ragazzo coraggioso che, quando vede avanzare i soldati Romani e le guardie del sommo sacerdote con l’intento di prelevare Gesù, al contrario di tutti i discepoli, i quali si dileguano abbandonando il maestro, decide di rimanere al fianco di Gesù, affrontando le guardie e fuggendo via solo dopo essere riuscito a liberarsi dalla cattura, abbandonando nell’impeto della fuga l’unico drappo vestiario che aveva indosso.

Il figlio segreto di Gesù libro di Alessio e Alessandro De Angelis
Il figlio segreto di Gesù libro di Alessio e Alessandro De Angelis

Il passo è molto simile a un episodio contenuto nel vangelo segreto di Marco, nel quale si parla della risurrezione di un giovinetto nella città di Betania. Grazie a una analisi comparata tra i vangeli, scopriamo che il giovinetto risorto di cui si parla nel vangelo segreto di Marco è lo stesso Lazzaro menzionato nel vangelo di Giovanni: infatti entrambi gli episodi avvengono nella città di Betania e in entrambi i casi è la sorella del risorto a pregare Gesù di risvegliare il fratello; infine, dopo la risurrezione del morto, Gesù si reca a casa loro a mangiare.

Il vangelo segreto di Marco introduce alcuni dettagli rispetto alla narrazione dell’evangelista Giovanni: in esso si racconta che il giovinetto era già vivo quando Gesù arrivò presso la tomba e che, dopo la cena, Gesù gli chiese di indossare un lenzuolo sul corpo nudo e di trascorrere con lui quella notte. Come viene dimostrato nel libro “Il figlio segreto di Gesù” (edizioni Altera Veritas, 2014), è possibile che la “risurrezione” di Lazzaro fosse in realtà un rito iniziatico molto comune in quell’epoca, nel quale l’iniziato veniva chiuso vivo dentro una tomba per quattro giorni senza cibo né acqua e avvolto da bende funebri; infine egli veniva liberato dalla tomba come se “risorgesse” metaforicamente a nuova vita.
Sebbene alcuni studiosi sospettino che il vangelo segreto di Marco non sia autentico, è possibile trovare un collegamento diretto tra la figura di Lazzaro descritta nel vangelo di Giovanni e la figura del “giovinetto che fuggì via nudo” di cui ci parla l’evangelista Marco.
Difatti la parola greca utilizzata per descrivere il “lenzuolo” che vestiva il giovane è sindon, da cui l’italiano “sindone”: si trattava quindi di un panno funebre, lo stesso che indossava il risorto Lazzaro secondo il vangelo di Giovanni e il vangelo segreto di Marco.

Correggio, Giovane in fuga dalla cattura di Gesù
Correggio, Giovane in fuga dalla cattura di Gesù

Nell’articolo precedente abbiamo dimostrato che il “discepolo che Gesù amava” era proprio il risorto Lazzaro, presente con il messia cristiano durante l’ultima cena (nella quale adagia la sua testa sul petto di Gesù), la crocifissione, la risurrezione, l’apparizione e l’ascensione in cielo. Dunque il “giovinetto che fuggì via nudo” durante l’arresto di Gesù era forse il risorto Lazzaro, che al momento della risurrezione e dell’arresto di Gesù risultava essere appena un giovinetto in età adolescenziale? E per quale motivo egli, al contrario dei fedelissimi apostoli di Gesù che fuggirono via terrorizzati, nonostante la sua giovane età fu l’unico a non fuggire dinanzi all’orda di soldati Romani che avanzava? Nel prossimo appuntamento settimanale con la rubrica “I segreti della storia” daremo spiegazione a tutti questi interrogativi, arrivando a svelare chi si cela dietro l’enigmatica figura di Lazzaro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui