Non esiste tesoro più prezioso da salvaguardare della nostra salute. Ne è convinto Cataldo Calabretta, avvocato civilista, docente di Diritto dell’Informazione e legale di molti volti noti dello star system italiano, che ha appena inaugurato la seconda edizione di “Regalati la prevenzione“, campagna di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce nella lotta ai tumori.
“Durante il periodo natalizio, il dono più utile che possiamo fare a noi stessi e a chi ci è vicino è quello di volerci bene. Per questo motivo”, spiega Calabretta, “ho pensato di far scendere in campo con me alcuni protagonisti di primo piano del mondo della medicina, della comunicazione e dello spettacolo per ricordare a tutti che un corretto stile di vita, così come frequenti controlli medici specifici possono essere i nostri migliori alleati per scongiurare l’insorgere di gravi patologie”.
E sull’importante apporto che possono offrire i media in questa nobile missione, aggiunge: “É necessario raggiungere il maggior numero di persone possibili affinché la prevenzione divenga un’abitudine, un modus operandi che si radichi nella nostra società, garantendo una qualità di vita migliore per tutti e un futuro più roseo per le nuove generazioni”.
Hanno accettato con entusiasmo, sposando con profonda partecipazione emotiva questo progetto, tanti volti noti amati dal pubblico. Elisabetta Gregoraci è la madrina dell’iniziativa e, insieme all’avvocato Calabretta, si è impegnata affinché lo scorso anno si avviasse questo progetto. Elisabetta è una donna sensibile e generosa che ha sempre dedicato costante attenzione ai temi sociali, e perché lei quella sofferenza, quella che ti lacera dentro, l’ha conosciuta da vicino. Il 29 giugno del 2012, infatti, Elisabetta ha perso la sua adorata mamma Melina, stroncata da un male incurabile a soli 52 anni e contro il quale aveva lottato per tanti anni con grande caparbietà. Un dolore indicibile per la conduttrice calabrese, un vuoto incolmabile nel suo cuore che il tempo non aiuta a guarire, ma che insegna ad affrontare.
“Mia madre era una donna straordinaria che ha lottato con tutta se stessa, senza mai arrendersi a quel male che la stava divorando. Non ha perso nemmeno per un momento la gioia di vivere, ha continuato a dispensare sorrisi a tutti noi che le eravamo accanto e, grazie anche al conforto della sua granitica fede religiosa, ha affrontato con dignità e forza quella prova di vita così terribile. Se ne è andata pregando”, racconta e aggiunge: “Troppo spesso, presi come siamo dalle nostre frenetiche vite, ci dimentichiamo che la salute va salvaguardata. Per chi come me è credente, è un dono del Signore, ma è al tempo stesso qualcosa che dobbiamo proteggere, difendere e conservare. Sono sempre in prima linea quando si tratta di aiutare chi ha bisogno e in molte occasioni mi sono ritrovata a ricordare a a tutte le persone a cui voglio bene che un corretto stile di vita, un’alimentazione sana e un po’ di attività fisica, uniti ovviamente a check up medici, possono consentirci di guardare al futuro con ottimismo e di ridurre i rischi di ammalarci”.
Accanto ad Elisabetta ci sono anche la ex Miss Italia Claudia Andreatti, il conduttore televisivo e radiofonico Savino Zaba, le fascinose inviate del programma del week-end di Rai Due Mezzogiorno in famiglia, Elena Ballerini e Manila Nazzaro. E ancora la cantante Sara Galimberti, il volto femminile di Rai Ragazzi Carolina Rey la nota wedding planner Elisa Barretta.
I referenti scientifici della campagna sono il professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e la dottoressa Anna Caparra dell’Università La Sapienza di Roma.
“Il cancro è una malattia che tende di anno in anno ad aumentare, l’incidenza cresce, ma la mortalità diminuisce”, ci spiega il professor Schittulli. “I motivi per cui cresce è perché sono aumentate le aspettative di vita e i fattori di rischio; mentre i motivi legati alla diminuzione della mortalità sono: una strumentazione diagnostica più precisa e sofisticata, terapie innovative come la cosiddetta terapia a bersaglio, farmaci intelligenti che ci consento di colpire le cellule tumorali lasciando indenne le cellule sane, e una diffusione della cultura della prevenzione”.
E a proposito della prevenzione che è al centro di questa iniziativa, l’esperto ci illustra tre tipologie: “La prevenzione primaria dipende dalla persona, dallo stile di vita: abitudini, corretta alimentazione, attività fisica, lotta al tabagismo e alla cancerogenesi ambientale. Seguendo questi consigli
possiamo essere in grado di abbattere più del 60% di tutti i tipi di cancro. La prevenzione secondaria è, invece, l’anticipazione diagnostica, rappresentata dalla diagnosi precoce. Essa riguarda i “big killers”, cioè i tumori più frequenti, rappresentati dal tumore al polmone, colon retto, mammella, prostata, cute e cavo orale. Questi tumori attraverso una diagnosi precoce potrebbero essere debellati. La prevenzione terziaria significa, infine, prendersi cura dei pazienti che hanno già un vissuto di malattia. Possiamo supportarli nella riabilitazione fisica e psicologica, intervenire sul paziente e sulla sua famiglia, anche attraverso una riabilitazione sociale e occupazionale”.
Gli fa eco la dottoressa Anna Caparra che, a proposito dell’utilità di una corretta conoscenza, dice: “La comunicazione e l’informazione sono molto importanti. Si sta lavorando per istituire dei master universitari sulla prevenzione. Bisogna utilizzare i social network e i nuovi mezzi di comunicazione per avvicinarci ai giovani e coinvolgere anche altre categorie di soggetti e istituzioni che hanno un impatto sulle nuove generazioni, come le scuole, gli insegnanti e non ultime le farmacie, perché sono diventante sempre più un punto di riferimento e un centro di servizi per i cittadini”.
Diffondere la cultura della prevenzione, è il primo fondamentale passo per far sì che, assieme agli importanti risultati ottenuti sul fronte della ricerca medica, si possa ridurre sempre più la mortalità di patologie che, fino a poco tempo fa, venivano considerate e definite incurabili.