Gossip news – L’attrice, cantante e modella kosovara Rita Ora, non aspetta di certo di completare un altro album discografico prima di tenerci al guinzaglio con la sua presenza magnifica e rende l’attesa più soft con il servizio fotografico per il mensile Uomo Vogue.

Conosciuta al grande pubblico anche per la sua presenza nel film “Cinquanta sfumature di grigio” nelle vesti di Mia Grey, Rita Ora l’artista si presenta con delle immagini ribelli, sicuramente molto accattivanti, soprattutto se presentate su un mensile di moda prettamente maschile.

Un lavoro perfetto, studiato nei minimi particolari. L’immagine della cantante-modella doveva infondere interesse verso l’abbigliamento, emozione nell’osservare la semplicità delle immagini scontrarsi con la ribellione delle stesse. Un bianco e nero perfetto che ci regala non solo la moda nel suo splendore, ma anche la modella giusta che la indossa e le da un tocco personale vincente.

Rita Ora conferma cosi che per essere anche una modella di qualità non basta la bellezza fisica, ma la capacità di muovere il corpo in modo che si leghi con l’ambiente circostante. Uomo Vogue conquista cosi un altro pezzo di lettori e curiosi del mondo modaiolo. La modella Kosovara ci regala la sua presenza posando con dei pantaloni lunghi e neri, indossando un reggiseno di pelle nera ed un cappello nero, stile poliziotto e per finire una giacca in pelle rigorosamente nera, cosi da rendere il tutto un po’ metal.

Da sfondo i muri in pietra di un palazzo con i suoi vecchi graffiti. Poi passiamo all’immagine principale del servizio fotografico, dove Rita si appoggia ad un maestoso e potente pilone di un palazzo epocale, indossando un lungo cappotto nero , tenuto chiuso solo dalle braccia incrociate della modella.

Chiuso nella parte superiore e lasciato volontariamente aperto sul basso, dove fanno bella presenza le gambe di Rita Ora, che indossa lunghi stivali neri in pelle e una culotte nera. Sicuramente non passa inosservato il volto della cantante che appare sicurissima, luminosa, e provocante, reso ribelle da quello che sembra essere un foulard o un collare nero borchiato.