Esodo Rai, via Agrusti: oggi potrebbe toccare a Campo dell’Orto

L’estate sta arrivando e in Rai già stanno sbaraccando ma non per una vacanza alle Maldive. Ma il Governa frena sulle partenze.

Tetto stipendi Rai: il tetto ingaggi Rai miete altre vittime. L’estate sta arrivando e in Rai già stanno sbaraccando ma non per una vacanza alle Maldive. Ma il governo frena sulle partenze.

Venti di bufera, nonostante l’arrivo del caldo, soffiano intorno al palazzo di mamma Rai, dove i cambi stagione sono iniziati un po’ in anticipo e a sorpresa, soprattutto: Raffaele Agrusti, direttore finanziario e presidente di RaiWay, provocato da una succulenta proposta giunta dal gruppo Itas (assicurazioni trentine), starebbe per lasciare la sua poltrona in Rai – anche perché, come scrive Tvzoom.it, la Rai gli ha dimezzato lo stipendio per rispettare il limite di 240mila euro annui – per guidare il colosso assicurativo trentino. Non solo.

Folate di novità all’ingresso del palazzone di Viale Mazzini

Rai_viale_mazzini-entrata

La tegola, come ovvio, è caduta dritta tra le mani del dg, Antonio Campo Dall’Orto che deve risolvere il puzzle e riempire il vuoto lasciato da Agrusti. Già ma chi riempirà il probabile vuoto di Campo Dall’Orto se alla riunione – fissata per oggi – i consiglieri porranno la sfiducia sull’attuale dg?

Cambi, partenze e addii a poche settimane dalla presentazione dei palinsesti autunnali dell’azienda di informazione di Stato.

Rai - antenne RaiWay

Intanto Campo Dall’Orto smentisce: «Resto finché ci sono le condizioni», forse anche per scaramanzia sapendo dentro di sé che vi sono sparute condizioni per la sua riconferma. E se tutto dovesse andare male i consiglieri di maggioranza iniziano il totonomi per il prossimo direttore generale. Rumors di corridoio già avrebbero bruciato il nome di Giancarlo Leone che a quanto si saprebbe ha gentilmente rifiutato la proposta pervenuta dal Cda. Dal Governo, invece, qualcuno avrebbe storto il muso sulla fretta del cda Rai: l’ultima parola spetta al ministero del Tesoro, che non può ignorare le indicazioni di Palazzo Chigi.

Insomma, un consiglio rovente oggi potrebbe scaldare le stanze di Viale Mazzini più dei fornelli della Prova del cuoco

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