Chanel ha un grande capitano che ama il suo lavoro e ama stupire. Prende cose semplici e le trasforma in eccezionali e rende chic anche un corteo sull’emacipazione femminile. E’ quello che è successo al temine delle sfilate Parigine in cui slogan femministi e modelle sfilano in corteo con una Gisele Bundchen con tanto di megafono al grido di “femministe ma femminili” al Grand Palais trasformato in un Boulevard, con stampe a dimensione reale di edifici di circa 20 metri ed effetti 3D. Questo lo show faraonico che ha voluto Karl Lagerfeld che precedentemente aveva trasformato il Grand Palais in un’immenso supermercato con tanto di carrelli e shopper per la spesa tra frutta di stagione scatolami.
Le sfilate di Parigi – La collezione Chanel è forse la più bella di questi ultimi anni: gli abiti da party hanno coroncine di fiori, maglie, sahariane e materiali morbidi, i bouclé colorati, le borse a busta, le camicie di popeline scenografiche, il bianco e blu della Marina reinventato. A dire il vero, ci sono almeno quattro, cinque sfilate in una sola e quello che non è riuscito a Jean-Paul Gaultier, che quest’anno ha dato l’addio alle sfilate, riesce perfettamente a “ Re Karl” che continua a mantenere in auge l’allure della Maison con messaggi semplici, trattando il banale in modo eccezionale.
Sfilata-corteo Chanel – Quindi ecco elegantisime modelle, non proprio casalinghe disperate, riunite in un corposo corteo pseudo femminista, capitanate da Cara Delevingne e supportate da Gisele Bundchen inneggiare slogan, più divertiti che provocatori, sull’emancipazione delle donne e sulla frivolezza della moda. Un omaggio alle donne come dice la scherzosa borsetta “Ladies First”!