Laurea Honoris Causa ad Aurelio De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli Calcio, ha ricevuto questa mattina la Laurea Honoris Causa in Lettere presso l’American University di Roma. Il proprietario della Filmauro ha esordito citando la celebre frase del defunto Steve Jobs: “Stay hungry, stay foolish”, (Siate affamati, siate folli). De Laurentiis si è rivolto, durante il suo discorso di ringraziamento, principalmente ai ragazzi: “Il mio monito va soprattutto ai giovani: siete voi la parte più importante della nostra società. Questa laurea mi riempie d’orgoglio. Il mio Napoli è partito dal basso, dalla serie C ed ora è ai vertici del calcio europeo, e questa cosa mi inorgoglisce”. Il numero uno del club partenopeo, che quest’anno ha ottenuto la vittoria della Coppa Italia e il terzo posto in campionato, si è mostrato tanto onorato dell’importante riconoscimento: “Prendere una Laurea in Lettere fa sempre piacere, ha commentato il patron azzurro ai microfoni di Radio gol, trasmissione su Radio Kiss Kiss. “Con tanti giovani poi ti senti ancora più giovane”.

De Laurentiis, laurea honoris causa per meriti artistici e sportivi
De Laurentiis, laurea honoris causa per meriti artistici e sportivi

Di fronte alla platea in ascolto, insieme agli applausi di molte persone presenti e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e del Presidente del Coni Giovanni Malagò, il produttore ha fatto un bilancio della sua squadra e della stagione disputata: “Do un otto al Napoli e a Benitez. Abbiamo avuto qualche infortunio e abbiamo disputato molte più partite della Roma: ecco perché non siamo riusciti ad arrivare almeno secondi. Chissà quanta strada avremmo fatto in Champions con tutti a disposizione”. Ovviamente a margine della proclamazione del titolo, De Laurentiis è stato investito da una serie di domande sul futuro della squadra partenopea e sul calciomercato che, naturalmente, in questi giorni, dopo la fine del campionato, sta iniziando a tenere banco: “Il mercato? Miglioreremo la squadra, ma senza quella bulimia e frenesia che hanno i giornalisti e i tifosi. Abbiamo preso Higuain, Mertens e Callejon, ma bisogna avere calma”. E dopo tutto quello che è successo, circa tre settimane fa, all’Olimpico prima della Coppa Italia, il patron che cosa ne pensa?
“Mi resta l’amarezza per questo ragazzo (Ciro Esposito, ancora all’ospedale, ndr) che lotta per la vita. Sono vicino ai suoi genitori; non dovrebbero mai accadere queste cose, ma è mancato il lavoro di prevenzione e di intelligence che altre volte aveva evitato il pericolo di incidenti così gravi”.
Meglio l’Oscar o lo scudetto con il Napoli? E allora il sorriso torna sul volto del 65enne presidente, ma ovviamente guai a fare paragoni, perché cinema e sport danno emozioni completamente opposte e pur amando entrambi, emerge il tifoso che è dentro di lui: “Se vinci uno scudetto, entri nella storia, poi, però i tifosi lo dimenticano, guardate che cosa è accaduto al Manchester United, dopo anni di grandi successi”.
Il presidente napoletano ha, inoltre, offerto all’idolo dei partenopei, Diego Armando Maradona, la possibilità di diventare ambasciatore nel mondo per il club campano: “Io gliel’ho offerto e gli ho detto, tu sei uno straordinario ambasciatore, perché sei la storia del calcio. Ci sono lui e Pelè, chi meglio di loro può svolgere questo ruolo? E poi Maradona mi sta simpatico, ha questa faccia gitana straordinaria, cinematografica, furba e intelligente”.
Il produttore cinematografico, che non ha mai avuto problemi a parlare apertamente, però non risponde alle critiche dello stesso Maradona, che non ha capito le cessioni eccellenti di Cavani e Lavezzi. Perché ci sono i tifosi, come l’ex calciatore e c’è De Laurentiis che gestisce una squadra, e che ha dovuto fare delle scelte, anche se a malincuore per il bene del suo Napoli.

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