Dal Festival di Cannes arriva nelle sale italiane Carol

Arriva nelle sale italiane Carol, raffinata storia d’amore lesbo applauditissima al Festival di Cannes

Non solo Quo Vado sui grandi schermi delle nostre sale cinematografiche: direttamente dalla Croisette arriva Carol, acclamatissima pellicola di Todd Haynes con Cate Blanchett e Rooney Mara. Giunto ormai al suo sesto lungometraggio, dopo i fasti di Safe e Velvet Goldmine entrambi premiati al Festival di Cannes, Haynes è pronto a raccogliere ulteriori consensi di pubblico e critica dopo la Queer Palm e il Prix d’interprétation féminine vinta dalla Mara. Carol è infatti candidato a 5 Golden Globes (Nomination Miglior film drammatico, nomination Miglior regista,  Nomination Miglior attrice in un film drammatico a Cate Blanchett, Nomination Miglior attrice in un film drammatico a Rooney Mara Nomination Miglior colonna sonora a Carter Burwell) e ha tutte le carte in tavola per sbancare in quel di Los Angeles il prossimo 10 Gennaio.

carol Cate Blanchett
Cate Blanchett photo by Norman Jean Roy

Tratto dal controverso nonché censurato romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith pubblicato nel 1952, Carol racconta la storia d’amore fra una giovane fotografa (Rooney Mara) e una donna smarrita e confusa alle prese con un difficile divorzio interpretata da Cate Blanchett. E’ stata la stessa attrice (già premio Oscar con Blue Jasmine e in pole per un’altra statuetta) tra i produttori esecutivi della pellicola, a chiamare dietro la macchina da presa Haynes, regista che già nelle precedenti pellicole aveva affrontato il delicato tema dell’omosessualità. Due donne alle prese con le loro passioni, paure, ambizioni, amarezze, vicissitudini che si rincorrono lungo tutto il film, provando a sovvertire il sistema di un’epoca già in pieno cambiamento  storico-sociale, nonché politico e culturale.Apprezzato a Cannes per una scrittura finemente elegante e per le magistrali interpretazioni delle due attrici, Carol entra a pieno titolo nei film assolutamente da non perdere. Perché oltre alla comicità, c’è (molto) di più.

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