Miss Italia 2015, Accanto a Simona Ventura c’è una new-entry: Vladimir Luxuria

Miss Italia 2015Per il secondo anno consecutivo sarà Simona Ventura ad incoronare la futura Miss Italia il prossimo settembre al Pala Arrex di Jesolo, in seguito alla fortunata edizione 2014. A darne l’annuncio è stata la padrona di casa, Patrizia Mirigliani, che anche quest’anno premierà la ragazza più bella d’Italia fra le concorrenti in gara. L’organizzatrice del concorso, infatti, si sarebbe così espressa: “La sua presenza è una conferma di grande soddisfazione per me e per il concorso. Con lei e con Magnolia proseguiamo infatti quel percorso di rinnovamento del programma televisivo che a settembre ha dato i suoi frutti con una spettacolo straordinario.”

Miss Italia 2015
Vladimir Luxuria e Simona Ventura (foto)

Miss Italia 2015: è Vladimir Luxuria il nuovo presidente di giuria

Alla conferma della conduzione di Simona Ventura però, si affiancherebbe anche una novità, proprio a proposito di “rinnovamento”: Super Simo, infatti, dal palco del Gay Village di Roma avrebbe annunciato la presenza di Vladimir Luxuria come presidente di giuria. “Sono contenta di condurre anche quest’anno Miss Italia e di tornare a lavorare con un gruppo di lavoro che stimo e con Vladi la cui presenza in questo contesto è un segnale importante per la mentalità italiana”, avrebbe dichiarato la presentatrice. A favore della new-entry si è detta anche la stessa Patrizia Mirigliani: “Luxuria è una persona intelligente che può far parte a pieno titolo della giuria della nuova Miss Italia televisiva”. L’ex onorevole di Rifondazione Comunista avrebbe poi ironizzato: “Non potendo partecipare a Miss Italia, per limite d’età superato di un filo, sarò in giuria senza peli sulle gambe e sulla lingua. Con il mio sguardo scannerizzerò le concorrenti che non potranno nascondermi pregi e difetti, vizi e virtù”.

La neo-presidente di Miss Italia ripone grandi speranze nel potere mediatico del concorso televisivo, confidando di poter abbattere i tabù legati all’omosessualità e, al tempo stesso, di non incorrere in una “caccia alla trans”.

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