Muore Ben E. King, il cantante soul autore e voce di “Stand by Me”

Alcuni cantanti impiegano anni e anni per poter raggiungere un successo duraturo: numerose canzoni ed album per riuscire ad arrivare al cuore del grande pubblico, ma nella loro vita artistica c’è sempre un pezzo giusto, quello fortunato che li rivela e li rende indimenticabili. E’ quello che accadde nel 1961 a Ben E. King che il 3 Maggio 2015 in New Jersey è volato via a 76 anni, lasciando un grande lutto nella storia della musica.

Ben E. King: morto l'autore della storica Stand by me
Ben E. King: morto l’autore della storica Stand by me

La carriera di Benjamin Earl Nelson, conosciuto come Ben E. King, iniziò verso la fine degli Anni ’50 con i Drifters firmando dieci canzoni, per dedicarsi in seguito poi la fortunata carriera di solista, approdando anche al Festival di Sanremo nel 1964 per affiancare Tony Dallara nella sua “Come potrei dimenticarti”.

Ben E. King è morto: ci lascia il cantante soul americano voce di “Stand By Me

Fu sua infatti “Stand By Me“, canzone semplice, dalla melodia dolce e delicata da lui scritta e cantata, che ancora oggi è ascoltata con la stessa frequenza di quando esplose nel 1961. Non è un caso infatti che nel tempo sia stata diverse volte oggetto di cover: indimenticabili quella di Adriano Celentano, “Pregherò“, e di John Lennon, ma ancora oggi capita ancora che nell’album di un’artista vi sia una rielaborazione di un brano divenuto storico.

Bastò quindi una canzone a rendere la sua carriera indimenticabile, un successo alimentato però anche dal film che ne fece colonna sonora: nel 1986 infatti uscì un film che ne portava lo stesso titolo, “Stand by me – Ricordi di un’estate”, diretto da Rob Reiner e tratto dal racconto “Il Corpo” di Stephen King, contenuto nella raccolta di novelle dal titolo “Stagioni diverse”. Fu così che la canzone di Ben E. King, conquistò la top ten americana per la seconda volta, diventando così “Canzone del secolo”.

Altri suoi pezzi memorabili dopo il grande successo di Stand by me furono “There Goes My Baby” e “Spanish Harlem”. Una carriera intensa che resterà per sempre indelebile.

 

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