ESCLUSIVA – Manuela Di Salvia racconta la sofferenza con “Conosco l’amore solo per sentito dire”

Teatro News – Manuela Di Salvia intervista esclusiva a Gente Vip. “Interpretare un dolore altrui facendolo tuo“. L’attrice teatrale è riuscita perfettamente nel suo obiettivo con lo spettacolo Conosco l’amore solo per sentito dire“, scritto e diretto da Rita Gianini. 

Lo scopo della regista Rita Gianini in questo caso non è stato solo quello di mettere in scena il dramma, ma quanto far capire allo spettatore il dolore che si cela dietro la bulimia o l’anoressia, definite le malattie del nuovo millennio. Noi di Gente Vip abbiamo intervistato l’attrice Manuela Di Salvia, che è stata il fulcro di questo spettacolo che presto troveremo in tour per i teatri italiani.

Manuela Di Salvia intervista esclusiva a Gente Vip
Manuela Di Salvia intervista

Recentemente hai presentato al Teatro Agorà lo spettacolo “Conosco l’amore solo per sentito dire”, ci racconti di cosa parla nello specifico?

Innanzitutto devo dire che è uno spettacolo scritto e diretto da Rita Gianini che riesce a mettere a nudo i vuoti e i pieni di ognuno di noi, compreso il vuoto che cerchiamo di colmare con i pieni. ‘Conosco l’amore solo per sentito dire’ in realtà parla di un’esperienza proprio di Rita Gianini, che racconta la sua vita partendo dai problemi alimentari. Io e Rita con questo spettacolo vogliamo rendere consapevoli chi viene a guardarci di quanta sofferenza si cela dietro questi vuoti.

Come mai avete scelto come titolo “Conosco l’amore solo per sentito dire”? Ma soprattutto che ruolo ha l’amore in questi cosiddetti buchi, nell’ambito familiare, ecc.?

L’amore influisce sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto Rita ha voluto esprimere anche la sua solitudine tanto che ha scelto questo titolo perché l’amore l’ha conosciuto solo nel momento in cui gli altri gliel’hanno raccontato. Durante lo spettacolo le mie battute esprimono a pieno questo concetto, tanto che a un certo punto dico: <<Io mi innamoro dell’amore degli altri>>. Sostanzialmente l’amore non arriva perché non siamo pronti ad accoglierlo, in quanto siamo troppo chiusi nella nostra sofferenza.

Quanto è difficile mettere in scena il dramma di qualcun altro?

È molto difficile, ma non vi nego che in questo caso lo è stato anche di più, perché sono legata a Rita da un’amicizia ventennale. Da una parte conoscevo bene la sua sofferenza e forse questo mi ha reso più semplice impersonificare il personaggio sul palcoscenico, ma sono fermamente convinta che avere lei a dirigermi abbia alleggerito molto il lavoro.

Che progetti lavorativi hai per questa estate?

Abbiamo diversi progetti e vediamo quali di questi andranno in porto, non voglio annunciare di più per una questione di scaramanzia (ndr ride).

Credito foto: Manuel Molinu

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