Intervista a Igor Petrotto: “Dicono che sono troppo teatrale… ma è il mio modo di esprimermi ”

Una vita dedicata all’arte, quella di Igor Petrotto, che negli anni ha abbracciato il cinema, il teatro, la pubblicità e la musica. Negli anni novanta segue un corso di formazione di chitarra al Conservatorio di MusicaVincenzo Bellini” di Palermo. Ma non è alla musica che si limita la conoscenza del concorrente di “Forte, Forte, Forte”. Igor si definisce un attore, infatti, dal 2008 al 2012 ha recitato in numerose opere teatrali tra le quali “I promessi sposi” di Pierfrancesco Mazzoni e “Stress” di Alessio Manuali e nel film “Di fiore in fiore” di Giuseppe Moscara e William Chioccini. Eliminato nella terza puntata del talent show “Forte, Forte, Forte”,  Igor Petrotto si racconta nell’intervista esclusiva a Gentevip.it

Igor Petrotto Forte forte forte intervista esclusiva a Gentevip.it
Igor Petrotto: il concorrente di Forte forte forte si racconta a Gentevip.it

Igor Petrotto: Dall’arte alla partecipazione del talent show “Forte Forte Forte”

Chi è Igor Petrotto?
Beh.. direi che è un ragazzo di 29 anni che, da otto anni e mezzo, ha deciso di stravolgere la sua vita per inseguire un sogno. Il sogno di diventare un attore, completo, preparato a 360 gradi, per vivere di questo mestiere, decisamente il più bello del mondo. E’ anche un ragazzo molto semplice, che si gode la vita in ogni singolo momento. Dallo stare con gli amici a magiare pizza e bere birra, che suona la chitarra, batteria e pianoforte e ama l’arte in tutte le sue forme. Infine ama viaggiare e visitare posti più disparati.

Hai un vasto curriculum che spazia dal teatro, al cinema, alla televisione. Come e quando nasce la passione artistica?
La passione artistica è nata prestissimo, sono nato da una famiglia di artisti. Mia madre Architetto e mio padre Contrabbassista al Teatro Massimo di Palermo. Fin da piccolo andavo a Teatro, al Cinema, a vedere spettacoli, eventi artistici, mostre … Ho iniziato a sette anni, prendendo lezioni di chitarra e poi entrando al Conservatorio di Musica di Palermo Vincenzo Bellini. Poi ho proseguito suonando la Batteria in un gruppo e il pianoforte da autodidatta. A vent’anni, dopo aver provato il palcoscenico in villaggio ho capito che volevo essere un attore, ed imparare questo mestiere… lo è diventato fino al punto che è ormai la mia ragione di vita.

Quale esperienza ricordi con maggiore entusiasmo?
L’esperienza tra le più belle è stata al Teatro Brancaccio di Roma con Enrico Montesano nella commedia “C’è Qualche cosa in te”. Una commedia scritta e diretta da Montesano, un uomo e un artista dal quale puoi soltanto che imparare. Guardarlo in scena e prendere parte con lui alla sua commedia tute le sere, è stata un’esperienza unica in un Teatro assolutamente Magico come il Branaccio.

L’esperienza che ti è stata di grande aiuto per la tua formazione?
Per quanto riguarda lo studio, senza ombra di dubbio è stata quella di New York dove ho studiato un mese e mezzo, sia al “Susan Batson Studio” con insegnanti eccezionali, che le lezioni private a Brooklyn con l’Acting Coach “Jordan Bayne”. Studio della recitazione full immersion mi ha davvero dato tantissimo da un punto di vista attoriale.

Cosa ti ha spinto a partecipare al talent “Forte Forte Forte”?
Ho partecipato alla trasmissione perché il direttore dell’Accademia di Musical dove ho studiato mi ha chiamato dicendomi che avrebbero fatto dei provini a Roma per una trasmissione Rai con la Carrà … diciamo che è bastato questo per convincermi, non serviva molto altro in effetti. Oltre al Teatro, vorrei fare cinema e televisione e ho pensato che potesse essere una vetrina molto utile per il mio lavoro e per realizzare quello a cui più aspiro, ovvero il Cinema.

Durante la seconda puntata hai incantato Philippe Plein e Asia Argento, qual’è la tua arma vincente?
Le mie armi vincenti credo siano la spontaneità e la determinazione. Quando mi esibisco cerco sempre di portare me stesso e di far arrivare quello che sono realmente, anche se spesso mi dicono di essere “Troppo Teatrale”, sì, beh, ma forse perché semplicemente lo sono nella vita, molto Teatrale, nel modo di esprimermi di vivermi le cose, sempre in maniera totale, piena e plateale, così come sulla scena. La determinazione sicuramente è una mia arma vincente, non mi sono mai fermato davanti a nulla… Porte in faccia, delusioni, sconfitte, sono andato sempre dritto per la mia strada e devo dire che questo mi ha fatto ottenere tante soddisfazioni e in scena ti fa dare il 100%.

C’è chi afferma che la tua ultima esibizione non fosse da eliminazione. Cosa pensi al riguardo?
Dopo la mia eliminazione moltissima gente mi ha scritto, dicendo che la mia esibizione non era da eliminazione. Sinceramente al riguardo non mi esprimo, in primo luogo perché quando si parla di arte ognuno ha la sua visione e quindi, molto probabilmente, per 100 che mi hanno scritto che non dovevo uscire, altri 100 avranno pensato che fosse giusto così… de gustibus. Per quanto mi riguarda, l’unica cosa che mi importa è aver dato tutto, come sempre, aver messo serietà, professionalità, anima e determinazione. Poi uscire o meno non importa, quello che conta per me è continuare ad avere la voglia di fare e di lottare per questo lavoro. Poi ripeto, se tantissima gente che non mi conosce, ha perso del tempo per scrivermi che mi stima, che gli sono piaciuto, che secondo loro avrei dovuto continuare… beh, questo mi riempie di gioia, è il mio obiettivo e la mia ragione di vita, emozionare gli altri e cercare di trasmettere qualcosa e devo dire che da questa esperienza, questo è arrivato eccome.

Quale clima vige nel programma, è forte la rivalità tra i concorrenti?
Rivalità tra i concorrenti di Forte forte forte??? Non credo proprio, non da parte mia quantomeno. Il clima era un mix di impegno, stress, gioia, divertimento e allegria. Ho legato molto con alcuni, meno o per nulla con altri, ma rivalità direi proprio di no, alla fine la gara è una sola e la fai da solo, con te stesso, cercando di migliorarti giorno dopo giorno. Nel programma eravamo solo 14 concorrenti, nella vita reale, ai provini, a volte davanti a te hai centinaia di persone agguerrite, l’unico con cui devi confrontarti sei tu, ogni giorno che passa, per continuare a migliorarti sempre e comunque e ottenere risultati sempre più importanti.

“Forte Forte Forte” ma non di share: c’è chi ha polemizzato sulla presenza di Daniel De Cò, chi sul tipo di talent trito e ritrito e chi sulle figure presenti. Dal tuo punto di vista, cosa manca al programma per decollare?
Non saprei… se lo sapessi probabilmente farei l’autore, ma invece sono semplicemente un attore. Forse proprio per la mia professione, potrei dire che magari la parola, piuttosto che canzoni e balletti, poteva differenziare il programma dai soliti talent. Ma poi magari non è vero per nulla, perché spesso in passato quando in altri talent hanno provato a far recitare o intrattenere, hanno fatto dei flop. Non saprei davvero, credo ci siano belle novità e punti di forza, come le esibizioni complete di canto e ballo insieme, con orchestra dal vivo e corpo di ballo. C’è un coreografo come Jamal Sims.. direi che tantissime cose funzionano. Altre forse meno, perché in quanto nuove, come tre giudici su quattro, hanno bisogno magari di essere assimilate a poco a poco dal pubblico. Forse anche il poco tempo che c’è stato per affezionarsi a noi concorrenti, non ha aiutato. Passare subito dai casting alla prima serata, beh… magari ci sarebbe voluto un po’ più di tempo, ma ripeto supposizioni che potrebbero essere del tutto errate o meno. Alla fine conta solo quello che si vede…ma credo che già da quest’ultima puntata le cose stiano migliorando (vuoi vedere che il problema ero io?? (ride n.d.r.)
Daniel Decò? Posso dire che io lo adoro, sia come Daniele che come Daniel, è una persona eccezionale, mi ha subito fatto simpatia dai primi provini, quindi, direi che la sua presenza a Forte forte forte è perfetta. Simpatico, bello e sicuramente fuori dagli schemi. Ci lamentiamo sempre che non c’è mai!!

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