Barbara De Rossi tra teatro, cinema e tv: “Ho lavorato in settanta film, sono un po’ come figli”

Gente Vip intervista Barbara De Rossi. Ha aperto il suo cuore l’attrice, conduttrice e scrittrice Barbara De Rossi che nell’arco degli anni abbiamo potuto ammirare sul grande schermo tra cui “Maniaci Sentimentali”, con la regia di Simona Izzo nel 1994 e in “Universitari – Molto più che amici” nel 2013 con la regia di Federico Moccia.

In questi anni abbiamo avuto modo di apprezzarla come attrice carismatica, protagonista indiscussa di vari reality e nel ruolo di presentatrice nel programma Rai Amore Criminale, del quale ha appena ripreso la registrazione delle nuove puntate. Ma chi è in realtà Barbara De Rossi?

Barbara De Rossi al teatro con Medea
Barbara De Rossi

Sei ormai uno dei personaggi più conosciuti del mondo dello spettacolo in quanto attrice, scrittrice e conduttrice, riuscendo a lasciare un segno nel cuore del pubblico, che non si è mai dimenticato di te. Ci sono dei personaggi del mondo della recitazione, della culturale e della conduzione a cui ti piacerebbe somigliare? 

“Sicuramente Virna Lisi, se parliamo del mio percorso come attrice. Per me lei è sempre stato un simbolo di femminilità e mi ha sempre trasmesso quella sensazione di purezza, professionalità, impegno ed eleganza. Per quanto riguarda invece il mondo della cultura, Margherita Hack, che nella sua vita ha avuto sempre una forte dote comunicativa, riuscendo a parlare a tutti in modo semplice di una materia scientifica. Sostanzialmente la Hack era riuscita a trovare il modo perfetto per parlare con tutti di tutto e ricevere, tempo fa, un premio dedicato a lei per me è stato un grande onore. Se dovessi scegliere una conduttrice a cui somigliare senza ombra di dubbio questa sarebbe Franca Leosini di Un giorno in procura. La Leosini è davvero una grande giornalista italiana e un’ottima presentatrice, riesce ad andare a fondo nei suoi casi in modo incisivo, delicato e mai invadente”. 

Attualmente hai appena concluso la trasferta romana di Medea di Jean Anouil, con la regia di Francesco Branchetti. Com’è stato interpretare un personaggio così drammatico? 

Per il momento siamo in pausa dalla tournée teatrale, dopo ripartiremo con alcune date in Lombardia e in Svizzera. Questa esperienza è stata comunque molto emozionante e gratificante perché mi ha permesso di fare un viaggio all’interno di un personaggio dalla psiche difficile e complessa che racchiude in sé mille sfaccettature. Considera che stiamo sempre parlando di un regime di sofferenza creato da un uomo, lei ama in un modo totalmente fuori dalle regole, che poi si rivelerà comunque un qualcosa di potentissimo. Interpretare Medea però nello stesso frangente è davvero lacerante perché sono comunque costretta a stare sul palco per due ore con uno stato d’animo cupo e disperato, immergendomi completamente nel suo dramma, nel suo dolore e nella sua sofferenza. In questo percorso teatrale sono stata guidata poi da Branchetti che lavora con un gran senso di profondità, è molto preparato e attento.

I tuoi fans si chiedono spesso in cosa differisce il lavoro in teatro rispetto a quello negli studi televisivi. In cosa differiscono e quale preferisci?

Il teatro e la televisione sono due macchine completamente differenti alle quali ci si approccia in modo diverso in base alle occasioni. In teatro ovviamente si ha un impatto emotivo, si lavora sul palco e il tuo pubblico è li davanti a te, quindi devi stare molto più attenta agli sbagli, perché se qualcosa va storto sei lì, non puoi riprovare ormai è andata. Per quanto riguarda la televisione, invece,  si lavora comunque con tempistiche diverse e permette in un certo qual modo di correggere i tuoi errori. Nell’arco degli anni però i tempi di realizzazione di serie tv e film si sono abbreviati; considera che un tempo per realizzare un film erano necessari anche tre mesi per le riprese, permettendo a noi attori di addentrarci nelle parti, mentre adesso è tutto più veloce e tutto si riesce a fare anche in tre settimane. Per il teatro invece è totalmente diverso in quanto uno spettacolo si prepara anche in un mese e questo ci permette di scavare intimamente il personaggio. Ogni volta che vai sul palco non è mai la stessa performance ma sei lì e devi dare il meglio in quel momento, questo ad esempio mi permette sempre di conoscere ancora meglio il mio personaggio. Se dovessi scegliere quale dei due lavori mi piace di più non saprei rispondere a me piace lavorare, essere interprete e soprattutto creativa. 

Hai partecipato a Ballando con le Stelle e Notti sul Ghiaccio, condotte da Milly Carlucci e anche a Tale e Quale Show. Cosa ricordi di queste esperienze?

Beh queste esperienze sono state belle soprattutto perché le ho vissute accanto a Milly, con la quale ho un rapporto stupendo, che regala qualità, garanzie e professionalità. Queste esperienze, come quella con Tale e Quale Show, mi hanno permesso di vivere un rapporto con il pubblico completamente diverso. Inoltre questi tre programmi mi hanno permesso ancora una volta di crescere professionalmente, con Ballando con le Stelle e Notti sul Ghiaccio ho preso una nuova conoscenza del mio corpo tanto che ancora oggi continuo a prendere lezioni di danza, invece in Tale & Quale show, ad esempio, ho avuto l’opportunità di imparare a cantare perché ho avuto a disposizione solo per me e per diverso tempo una maestra di canto. Ripeterei un’esperienza simile solo se questa mi apportasse una crescita personale, creativa e professionale.

Parlaci del tuo libro Bibbi esci dall’acqua.

Questo libro è dedicato un po’ a mia figlia e un po’ a mia mamma, infatti per il titolo ho preso ispirazione da una frase che mi diceva sempre quando andavamo al mare. Considera che mia mamma, come ogni donna degli anni 70′, stava con me in spiaggia molto attenta e chioccia per la mia incolumità, anche se restava sotto l’ombrellone. In questo libro faccio comunque un suono della mia vita: cosa mi è successo? Cosa ho fatto? In questo modo voglio lanciare un messaggio alle altre donne che alla mia età si accontentano di una maturità accomodata. Questo libro per me rappresenta un nuovo slancio e una nuova voglia di vivere, rimettendomi al passo con i tempi. Ho deciso di intitolarlo Bibi esci fuori dall’acqua, non solo per ricordare la frase di mia mamma, ma per indicare una nuova nascita: io che esco dall’acqua con una nuova veste e una nuova consapevolezza di me stessa.

La tua lunga carriera artistica non sarebbe possibile raccontarla in poche righe, passiamo dal tuo esordio nel 1978 al fianco di Marcello Mastroianni in Così come sei, a la Cicala con Virna Lisi (1980), Son contento di Francesco Nuti (1983), La Piovra (1984), per poi passare a “Universitari-molto più che amici, Quo vadis e Il bello delle donne alcuni anni dopo. In tutto il tuo percorso artistico, quale lavoro ricordi con più affetto?

Durante la mia carriera ho recitato sempre ruoli differenti che mi hanno permesso di crescere soprattutto professionalmente, ma anche emotivamente. Certo se potessi tornare indietro parecchi ruoli li farei diversamente, ma è una cosa che ammetto oggi, perché nell’arco del tempo ho acquisito competenze diverse. Per questi motivi non ho un film a cui sono particolarmente legata, lo so sembra banale ma è così. Ho lavorato in settanta film e tutti loro sono un po’ come figli per me.

Una domanda che spesso facciamo ai nostri Vip è:  l’amore è?

Sono tornata alla cara, vecchia e bella abitudine di non parlare più della mia vita privata. Quella che è la mia vita è alla luce del sole, potete vedere tutti, ho un compagno con il quale sono molto felice.

Barbara hai avuto una vita molto intensa, anche difficile, senza entrare nel dettaglio, ma che regalo ti faresti per coccolarti ora?

Sicuramente mi concederei una vacanza, che non faccio da due anni per via del lavoro. Mi piacerebbe andare in una qualsiasi zona di mare, sdraiarmi in spiaggia e godermi il relax.

Credito foto: Corrado Ferrante Ufficio stampa

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui