Londra – Mentre venerdì 26 giugno 2015 il mondo intero ha dato il via ai festeggiamenti dovuti al grande traguardo conseguito dagli Stati Uniti d’America, dove la Corte Suprema ha ufficializzato la legalità del matrimonio fra persone dello stesso sesso, nel Kensington Palace di Londra, i Duchi reali di Cambridge – il principe William e la consorte Kate Middleton – hanno accolto per un insolito tè-party la coppia più famosa ad amata di Hollywood, Brad Pitt ed Angelina Jolie.
Gossip News – il primo incontro storico fra le due coppie più amate d’oltreoceano: i Duchi di Cambridge danno il benvenuto a Londra ai Brangelina
L’incontro storico fra i Duchi di Cambridge e i Brangelina avrebbe quindi avuto luogo venerdì pomeriggio nella residenza reale inglese. A rivelare la notizia alla rivista americana “Us Weekly” sarebbe stato un portavoce di Kensington Palace, dove le due coppie hanno condiviso il tradizionale rito del tè pomeridiano: “Il Duca e la Duchessa di Cambridge hanno incontrato Brad Pitt e Angelina Jolie Pitt a Kensington Palace nel pomeriggio di venerdì. Hanno parlato del loro interesse comune nella lotta contro il commercio illegale di specie selvatiche”. Quindi, sebbene si sia trattato di un meeting informale in occasione del quale i quattro avrebbero “discusso dei loro interessi comuni” – avrebbe riferito poi la stessa fonte – l’incontro aveva come scopo ufficiale quello di affrontare il discorso del commercio illecito di specie esotiche, tema che sta molto a cuore al principe William, il quale, lo scorso marzo, aveva affrontato a questo proposito un acceso monologo durante la sua visita in Cina.
Sfortunatamente, oltre alle parole rivelate dal portavoce di Kensington Palace, non vi è alcuna immagine che testimoni il primo incontro fra le due amate coppie d’oltreoceano. Tuttavia, i Brangelina – con tanto di figli al seguito – sarebbero atterrati nella capitale inglese proprio lo scorso venerdì mattina poichè, nella giornata di domani, la Jolie sarà ospite presso il Ministero degli Esteri e del Commonwealth dove, in qualità di ambasciatrice per l’Alta Commissione sui rifugiati delle Nazioni Uniti, discuterà del proprio lavoro come attivista per porre fine alle violenze sessuali in zone di guerra.