Giorgio Pasotti: Protagonista del film “Diario di un maniaco perbene”

Già approdato in sala il mese scorso con il film “Nottetempo”, Giorgio Pasotti è ancora una volta al centro di un’altra pellicola ed è stato scelto da un regista emergente.

Pasotti infatti sarà Lupo, il quarantenne decisamente antiordinario protagonista di “Diario di un maniaco perbene”, in sala dall’8 Maggio 2014. In una recente intervista a Repubblica Pasotti ha svelato come si sia instaurato il suo rapporto verso questo improbabile personaggio. Alla domanda di come si faccia ad essere un maniaco per bene, Pasotti risponde: “Non è semplice, ci si lascia divorare dall’ansia, si perdono i contatti con chi ti circonda, ci si chiude in un guscio. Si è maniaci per bene quando non si nuoce a nessuno, ma si può nuocere moltissimo a se stessi”, afferma l’attore diretto da Michele Picchi.

Giorgio Pasotti è Lupo nel film Diario di un maniaco per bene
Giorgio Pasotti è Lupo nel film di Michele Picchi dall’8 maggio al cinema

Al centro del film c’è Lupo, quarantenne e pittore in crisi, alle prese con conflitti interiori che lo portano a sviluppare uno sguardo ironico e sarcastico verso il mondo. La vicenda è ambientata in una Roma estiva e desertica, nella quale Lupo si incontrerà e scontrerà con altri personaggi originali e strambi, e in particolare fondamentale sarà l’incontro con diversi tipi di donne. “Anche le donne fanno parte delle micro-grandi manie di Lupo, di quelle ossessioni dalle quali è attratto. Del suo universo femminile fanno parte donne di genere diversissimo, dalle straniere che trova attraenti perché poco truccate, poco “conciate”, alla suora, appunto. Gli piacciono i dettagli che di solito non sono le prime cose che un uomo nota in una donna”, così Pasotti descrive l’indole e il mondo che caratterizza il suo personaggio. Altro tassello su cui il film fa riflettere è il rapporto con la tecnologia: Lupo infatti fa grande uso del computer per comunicare, mezzo che Pasotti afferma di non approvare molto. L’attore infatti ha detto di preferire una passeggiata, un libro o andare al cinema piuttosto accontentarsi del microspazio di un computer.

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