Tamarreide: Nuovo reality in onda su Italia 1 condotto da Fiammetta Cicogna

Lunedì 13 giugno è andata in onda su Italia 1 la prima puntata della docu-soap Tamarreide, che porta in giro per l’Italia otto tamarri doc, selezionati tra migliaia di aspiranti protagonisti, alla scoperta di se stessi e impegnati a diffondere i fondamenti della cultura coatta. Fiammetta Cicogna introduce questa ‘epopea’ ironica di 8 concorrenti “tamarri” orgogliosi di esserlo, per scoprire con loro cosa vuol dire ‘vivere come un vero tamarro’.

Confessiamo di essere curiosi: vogliamo capire cosa si ‘nasconde’ dietro questo format, stra-promosso da Mediaset, e cosa hanno in caldo per noi le quattro donne e i quattro uomini protagonisti. Non possiamo, quindi esimerci dal commentare questa prima puntata di Tamarreide. L’impressione generale è che gran parte di questi tamarri non sappiano proprio cosa voglia dire ‘essere tamarro’. Sette settimane in compagnia di otto tamarri in giro per l’Italia: vi presentiamo  le quattro donne (Cristiana Mirò, Marika Baldini, Angelica Alba e Melissa Ceroni) e i quattro uomini (Marco Mascis, Antonio Dugo, Claudio Pallitto e Manuel Ribeca) saliti sullo Sleeper Bus che sarà la loro superaccessoriata casa nei 25 giorni di tour che li porterà a conoscere la penisola italiana, i suoi ‘tamarri’ storici, ma anche le sue grandi bellezze artistico-culturali. Siamo convinti che per loro il viaggio non sarà inutile… ma per il pubblico tv? Lo scopriremo insieme.


Si parte con Claudio, che si presenta con l’ausilio dei commenti della sorella e della mamma. “Pensavo che eri scemo ma non fino a questo punto” il commento della mamma alla notizia del suo ingresso nel ‘reality’.Nello sleeper bus entra poi Angelica: come nel GF i concorrenti entrano nel bus una alla volta commentando gli ‘ampi locali’ e soprattutto le stoffe animalier che tappezzano la loro magione mobile. Interessante notare che sia Angelica che la mamma, nonché Michi, il fidanzato, sfoggiano una nobilissima ‘erre moscia’ tipica di una certa rappresentazione della nobilità ‘gagà’ napoletana. “Cosa c’è di più femminile di un seno prosperoso” (un tantinello rifatto e messo in bella mostra) dice Angelica. La successiva coppia di tamarri che prende orgogliosamente posto nel bus è formata da Manuel e Marika.
Manuel parla un italiano senza inflessioni e sfoggia la tamarraggine soprattutto nell’abuso di tatuaggi, in un certo modo di vestire e nell’auto sportiva. “Per me il tamarro non è un grezzo, ma uno a cui piace essere provocatorio, aggressivo, eccessivo, ma nei limiti“… concetto interessante. Dice di aver avuto 200 donne, ma che se tornasse indeitro non lo farebbe, non gli hanno lasciato nulla. Beh, poco aderente al modello tipico del tamarro, a dirla tutta.


Anche Marika sfoggia un décolléte poco naturale: racconta di un’infanzia difficile, di una famiglia abbandonata all’eta di 16 anni, di una adolescenza che sta vivendo solo ora. “Non seguo una moda, io sono così” dice di sé Marika, che mostra con orgoglio i suoi piercing e i suoi tatuaggi. La mamma Patrizia è lontana anni luce dal modello tamarro, in compenso le amiche di Marika sono degne del titolo, snocciolando i primi ‘orrori’ di italiano. “Non sono colta, ma sono intelligente” dice Marika e il concetto è assolutamente giusto. Perfetta la sua catalogazione dei due maschietti: Claudio tamarro DOC, Manuel tamarro fighettino, a modo suo…
Della terza coppia viene mostrato Antonio il contadino (ingiustamente sottotitolato per un’inflessione siciliana che è perfettamente comprensibile), appassionato di kick-boxing e che ha scelto la manovalanza nei campi. “Io e i miei amici siamo tamarri autentici: loro sono muratori…” e con Antonio la tamarraggine assume una connotazione strettamente socio-economica. A sentire le presentazioni dei ragazzi, che parlano continuamente di ‘ingresso nel reality’, e a osservare il montaggio delle loro presentazioni si nota l’evidente riferimento al Grande Fratello. Ci pervade un senso di illusione: questi ragazzi speravano di partecipare a un evento tv stile GF… riusciranno a coronare il loro sogno di visibilità tv?


La prossima ad entrare nel bus è Cristiana, anche lei dotata di ‘erre’ moscia. Prende subito le distanze dal gruppo: è una ‘tamarra’ di tendenza, che non si riconosce nelle misure da maggiorata di Angelica, che appena ha visto il bus e i suoi occupanti ha pensato a una presa in giro, che viene subito definita dagli altri ‘l’anti-tamarra’. Sembra per lo più una 19enne ribelle, figlia di una separazione, che usa abbigliamento e atteggiamento come forma di rivalsa nei confronti dei genitori. Poco convincente.
Ultimi due: Marco e Melissa.
Marco, torinese disoccupato, ha la faccia da ingenuone, lontanissimo dall’archetipo del tamarro e immediatamente ’sgamato’ anche dai suoi compagni di avventura. “Non mi dà niente” sentenzia Marika. Anche lui straordinariamente poco convincente in veste di tamarro doc: unica concessione allo stile tamarro la Mini giallo-blu. Il vero tamarro di famiglia, in realtà, è il padre, che ha seguito le orme del figlio superando il maestro (ma che evidentemente ha liberato la sua anima truzza): a lui si deve la decorazione dell’auto e l’impianto stereo da migliaia di watt. Dovevano prendere il padre, vera disperazione della famiglia.
Chiude le presentazioni Melissa, barista faentina apparentemente timida che ci ricorda un po’ Mascia Ferri del GF (complice la comune origine romagnola). Per lei i tratti distintivi della tamarraggine si riscontrano nell’abbigliamento e nell’arroganza. Anche lei con immancabile ‘erre moscia’: ma che sia proprio la ‘erre’ cara al maestro di stile Gianni Agnelli il vero tratto distintivo della tamarraggine degli anni Duemila?
Insomma, dalle presentazioni emerge quantomeno una certa ‘confusione’ nella definizione di tamarro, che in realtà ha specifici connotati socio-antropologici. Qui  i confini si sfumano, integrando ragazzi che con la cultura tamarra sembrano non avere niente a che fare: certo, nell’immaginario comune il tamarro è romano e in effetti il miglior esemplare della specie è un po’ per tutti i partecipanti il ‘convinto’ Claudio, mentre sul coté femminile sembra spuntarla Angelica.

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Ed ecco che sono finite le presentazioni: si parte! La prima missione è per i ragazzi, che devono preparare un strip-tease sotto lo sguardo vigile di Manuel, spogliarellista di professione. L’esibizione si terrà in un locale romano. Ma prima tutto il gruppo conosce il primo ‘maestro di vita’, Spartaco, vero mentore della coattaggine romana. Snocciola il suo decalogo e Claudio trova in lui il suo vero modello. Di fronte a lui il simpatico gruppetto in vacanza sembra uscito da un campo di giovani marmotte. Spartaco bolla subito Manuel: “Co’ ’sto look mi sembri un po’ frocio!“. Ufficiale squalifica dal club dei tamarri… Ed è bellissimo sentire Marco dire che da Spartaco ha molto da imparare.Gran parte della puntata viene poi dedicata alla preparazione dello strip-tease maschile (con addirittura momenti di tensione tra i ragazzi, con Manuel preoccupato di fare brutta figura, atteggiamento del tutto lontano dal vero tamarro che è sempre sicuro di sé, perché gli altri ‘nun so’ nessuno. “La mia professionalità è riuscita ad aiutare anche gli altri ragazzi” dice Manuel a fine esibizione e consiglia al termine una serata una bella tisana. UNA TISANA??? Una parola del genere non dovrebbe proprio comparire nel vocabolario di un tamarro doc. Ma di che cosa stiamo parlando? Ma dove sono quei bei gruppi tamarroni talmente entusiasti di sé da smontare una discoteca, felici di farlo? Questi sono la ‘voglia’ dei tamarri, tamarri ‘cerebrali’, la negazione della tamarraggine… che tristezza.



E nella serata disco ci si lascia andare a qualche bacio, a qualche ’scambio’ di coppie (che ancora non ci sono). Vabbé, non fanno che parlarsi dietro… il tamarro invece è solidale, altro che! E Cristiana sai che fa? Si lamenta del fatto che i compagnelli non l’hanno aspettata all’uscita dal bagno (da brava adolescente viziata) e dà del “campagnolo di m***a” ad Antonio: è uscita da Via Montenapoleone, altro che tamarra la 19enne milanese!
Chissà perché siamo convinti che questo programma offenderà i tamarri ‘veri e orgogliosi di esserlo’ e indignerà quanti cercano un po’ di buon gusto nella vita quotidiana: scontentare tutti sarebbe un record! Si sa che gli autori e i responsabili del casting hanno le idee molto confuse sul concetto di tamarraggine (il turpiloquio, l’abbigliamento discutibile, i tatuaggi e i piercing non sono esclusivi sinonimi di cafonaggine). Alla fine è un reality mai nato, dirottato sulla formula docu-soap, animato da soggetti che per lo più non sanno cosa sia la tamarraggine ‘di cuore’ e che cercano solo una ribalta tv fingendo di essere quello che non sono.


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