Oriana Fallaci: Storia di una donna e giornalista italiana, tra passione e provocazione

Mai come in questo periodo forse che ci vede in costante conflitto con l’Oriente per divergenze culturali, religiose e politiche sul web quanto mai attraverso i media si è ripensato alle parole e alle posizioni di Oriana Fallaci interpretata dall’attrice Vittoria Puccini. Cade così quasi a pennello la realizzazione della fiction di Rai Uno “L’Oriana” che andrà in onda lunedì 16 Febbraio e martedì 17 Febbraio 2015, per la regia di Marco Turco, e che ripercorre gli eventi che hanno segnato la vita di Oriana Fallaci, concentrandosi sulla donna ma anche sulla sua stesura, immensa, di giornalista e scrittrice italiana.

Oriana Fallaci: L'Oriana fiction in onda su Rai Uno il 16 e 17 febbraio
Oriana Fallaci: L’Oriana fiction in onda su Rai Uno il 16 e 17 febbraio in prima serata

La donna dietro “L’Oriana”: chi è Oriana Fallaci

Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 Giugno del 1929. E’ la prima di quattro figlie e sin da giovanissima durante la Seconda Guerra Mondiale, Oriana sa perfettamente da che parte stare: si unisce così subito alla Resistenza Partigiana, coltivando un’autodisciplina che la segnerà per tutta la vita ma anche un forte senso del dovere. A soli diciassette anni la passione per la scrittura e la sua costante analisi e attenzione per il mondo circostante la portano a diventare giornalista del quotidiano fiorentino “Il Mattino dell’Italia Centrale”. Ma il 1954 è l’anno della svolta quando viene assunta dall’importante magazine italiano “L’Europeo” che la porta a Roma: qui racconta la “dolce vita” italiana e i suoi incontri con i grandi divi italiani e stranieri, una strada che la porta negli Stati Uniti, a smascherare e conoscere i divi dello spettacolo di Hollywood. Pubblica infatti nel 1958 il suo primo libro “I sette peccati di Hollywood”.

Oriana Fallaci: giornalismo, guerra e provocazione

Gli anni Sessanta sono intensi: l’avventura spaziale statunitense, la guerra del Vietnam che la porterà a scrivere i suoi diari di guerra, arriva il successo. Da lì è una scalata verso l’alto: i suoi incontri con le grande personalità della politica mondiale come Gheddafi, Kissinger, Khomeini. Negli anni Settanta invece l’incontro che le cambia la vita, quello con Alekos Panagulis che le porta amore e dolore, quello dell’aborto. Anche da queste esperienze nasceranno due capisaldi della sua letteratura: “Un uomo” e “Lettera a un bambino mai nato“.

Gli anni Ottanta e Novanta la portano a New York, dove richiesta dalle testate mondiali più importanti continua a dedicarsi alla scrittura. Poi il silenzio. Parlerà solo nel 2001, quando consumata dalla malattia scriverà “La rabbia e l’orgoglio” nell’anno dell’attentato alle Torri Gemelle. Accende il dibattito internazionale nella guerra tra Occidente e Medio-Oriente, fino a quando nel 2006 Oriana non vince la sua lotta contro la sua malattia, quel male che da anni la consumava. Muore a Firenze il 15 Settembre, a settantasette anni.

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