Gossip e Tv: Enrico Papi ospite a Verissimo da Silvia Toffanin nella puntata di sabato 7 gennaio: delirio in studio con la sua Mooseca.
Gossip e Tv: Passano gli anni, ma Enrico Papi non perde la sua verve ironica e umorista. Il conduttore tv è stato ospite a Verissimo da Silvia Toffanin. Una puntata decisamente divertente quella di sabato 7 gennaio. Papi ha deliziato il pubblico con un’intervista a cuore aperto. In ricordo dei vecchi tempi andati e grandi novità in arrivo con la Mooseca.
Dopo l’esperienza conclusa in trionfo a Tale e Quale Show, Enrico Papi si è raccontato in questi termini da Silvia Toffanin: “Non ho 51 anni, ma 31!”. Esordisce il comico presentatore scherzando: “Io nasco sulla strada, vengo dalla strada e ci sono rimasto. Non mi sono mai montato la testa, continuo a fare gavetta. Sono uno del popolo”.
Gossip, Enrico Papi a Verissimo: “Mooseca, la tv deve essere un momento di spensieratezza”
“Quando sono in televisione, la prima cosa che penso è che dall’altra parte si divertono. Penso che la tv debba essere un momento di spensieratezza. Quando entro nelle case degli italiani prepotentemente, mi domando: creo un attimo di divertimento o dò fastidio?
A scuola mi impegnavo. Quando i miei genitori andavano a parlare con i Prof, loro si terrorizzavano. Mi impegnavo, ma ero incompreso. Una data che ricordo? La fine della scuola. Non aiuto i miei bimbi a scuola, ma li ascolto, cerco di capire. Altrimenti sarebbe una disgrazia. Credo che mio figlio stia imparando da me come affrontare la scuola. Mia figlia no. Rebecca ha 16 anni. La vedo crescere e mi preoccupo un po’. Ma non sono geloso dei ragazzi che frequenta. Ho un senso di protezione nei suoi confronti. Con lei ho un rapporto pazzesco. Parliamo tanto. Mi sento un fratellone. I social sono una ricchezza e una perdita allo stesso tempo. I ragazzini di oggi sono meglio di noi da giovani e di tanti adulti. Tifo per i giovani e questa generazione.
Io da giovane volevo fare questo mestiere. Sognavo anche di fare il direttore d’orchestra, perché studiavo il pianoforte. E’ ancora un mio sogno dirigere un’orchestra. Mi chiamavano ad aprire i concerti di Nino D’Angelo, ma solo per motivi scaramantici. La svolta della mia carriera è arrivata a Fantastico Bis sulla Rai. Poi venni a Mediaset e feci Papi quotidiani, fino ad arrivare a Sarabanda.
Il tormentone? Mooseca. Quando Rovazzi mi ha proposto di fare il video, sono impazzito. Ti svelo un segreto: sto preparando una cosa particolar con la mooseca! Erano belli i momenti di Sarabanda, un modo per far evadere la gente dalle problematiche di tutti i giorni. Oggi non si fa più. Manca la mooseca“.
Sorpresa finale con l’ingresso in studio dell’Uomo Gatto in persona. Incontro da vecchi tempi. E scatta l’apoteosi.