“Stomp” al Teatro Brancaccio di Roma dal 2 al 14 dicembre

Ritorna ad esibirsi in Italia, al Teatro Brancaccio di Roma, dal 2 al 14 dicembre, Stomp, uno spettacolo innovativo, che porta in scena con suoi effetti speciali, i rumori della strada, ridando agli oggetti fino ad ora immersi nella spazzatura, una nuova vita, mutando scope, bidoni della spazzatura e lo stesso battito delle mani in percussioni. Il caos della vita quotidiana diviene armonia, musica coinvolgente animata da perfomance strabilianti, imbastite di danze e musiche, quasi a voler ricucire un nuovo tessuto urbano.

Stomp in scena al Teatro Brancaccio di Roma
Stomp in scena al Teatro Brancaccio di Roma

Glynis Henderson Productions è il co-produttore di Stomp, e con la collaborazione dei creatori dello spettacolo Yes/No Productions, ha esposto Stomp in tutto il mondo, infatti lo spettacolo ha girato più di 40 paesi. Lo show è stato mostrato a Parigi, ottenendo un successo rilevante, fermandosi per 43 settimane, esibendosi in tutta l’Europa. Spettacolo che ha ricevuto molti premi, tra cui il Premio Laurence Olivier per la Migliore Coreografia ed è stato considerato in occasione del Premio Laurence Olivier per il Miglior Spettacolo. Stomp racchiude, in una sola parola il significato di tutto lo show danzante. Nella sua definizione primaria si configura nel Jazz, come brano ritmato e veloce, e nel ballo come danza assai ritmata. Nella rappresentazione, la trama e la voce sono assenti, per dare libero sfogo alla musica prodotta e amplificata dalle percussioni e i balli sfrenati di acrobati, percussionisti, attori, ballerini, che riciclando scope, spazzoloni, lavandini emettono  una musica moderna: la musica del nostro tempo.

Stomp, è una tipologia di esibizione che ci fa riflettere su come “gli ambiti della musica, e quindi del rumore non possono essere sempre definiti e statici, ma cambiano a seconda dei cambiamenti culturali e sociali”(John Cage). Uno spettacolo unico nel suo genere, formato da elementi vincenti, quali il linguaggio visivo del cinema muto, espressione della musica tribale, flamenca e pop, uno spettacolo eterogeneo, etnicamente rivolto a tutti, una comunicazione forte che utilizza l’immagine per esprimere i suoni di un’era che ci sta sfuggendo tra le mani. Un tentativo di riciclare il nostro tempo ritornando alle origini della materia. Impossibile perdere quest’opera d’arte, una mostra di tele musicali, un mondo coinvolgente di musiche e colori, proiettate nel futuro, viaggiando attraverso un presente fatto di rumori.

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