Lele Mora: In carcere per bancarotta fraudolenta ha tentato il suicidio

Lele Mora è detenuto nel carcere milanese di Opera dallo scorso 20 giugno, accusato di bancarotta fraudolenta dopo il fallimento della sua società la LMManagement per 8,5 milioni di euro.  Nella tarda mattinata di ieri ha tentato il suicidio in carcere per asfissia.  La notizia del tentato suicidio è stata diffusa da Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa Penitenziari che racconta i particolari della vicenda.  Mora avrebbe applicato sul naso e sulla bocca dei cerotti, regolarmente custoditi in cella: l’intervento dell’agente di sorveglianza è stata repentina e il detenuto è stato subito trasferito nel reparto ‘Nuovi Giunti’ anche se era già sotto sorveglianza speciale.


Secondo Sarni le modalità del tentato suicidio farebbero in realtà pensare più a un “gesto dimostrativo” che non a un reale gesto estremo. Mora avrebbe insomma cercato di attirare l’attenzione mediatica sulla sua “vicenda processuale”.  Nei giorni scorsi, Mora aveva inviato diversi sms ai suoi contatti in rubrica telefonica chiedendo aiuto economico, probabilmente nel tentativo di cercare di mettere insieme dei fondi necessari per poter saldare almeno in parte i suoi debiti.  Mora è stato condannato a scontare 4 anni e 3 mesi, ma immediatamente ha fatto ricorso alla Cassazione e sperava di poter uscire dal carcere quando il 21 dicembre i suoi legali hanno presentato istanza di scarcerazione.  Il tribunale del riesame di Milano ha invece rimandato la valutazione della richiesta di scarcerazione fissando la data della decisione per il prossimo 4 gennaio.

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