La prima conferenza stampa di Mihajlovic come tecnico del Milan insieme a Berlusconi

Il nuovo Milan inizia con la conferenza stampa di presentazione di Sinisa Mihajlovic, il nuovo tecnico rossonero che ha occupato il posto di Filippo Inzaghi e che avrà il compito di riportare il club ad alti livelli.

Berlusconi: tra mercato, stadio, Mr. Bee e Mihajlovic

A fare gli onori di casa, è stato il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, il quale ha iniziato la conferenza stampa aprendosi ai giornalisti affrontando diversi aspetti della sua società. Dallo stadio, fino alla cessione delle quote a Mr. Bee e al calciomercato che in pochi giorni ha visto arrivare a Milanello Bertolacci, Bacca e Luiz Adriano. E non è escluso che possa arrivare qualche altro rinforzo alla corte del serbo.
“Confidiamo in lui, perché il possa Milan scendere in campo sempre con la volontà di essere padrone del campo e del gioco, come deve essere. Non vale la pena tornare all’annata scorsa, ma credo sia mancato proprio questo, la consapevolezza delle nostre potenzialità, adeguandoci invece agli altri per resister invece che imporre. Eravamo convinti di avere una rosa forte, ma abbiamo constatato che non siamo riusciti ad avere un reparto offensivo adeguato”, ha spiegato il numero uno milanista.
Il presidente non si nasconde, come riporta la Gazzetta dello sport attraverso le sue dichiarazioni, e ammette che il prossimo anno sarà importante per riportare la sua squadra in Europa, tra i club che contano: “L’imperativo categorico é quello di tornare in Champions”. E perché no con i nomi che stanno arrivando a Milano si potrebbe puntare anche allo scudetto: “Assolutamente sì, si deve sempre partire con il traguardo più alto. Abbiamo delle basi che lo rendono possibile, secondo me questo Milan con Sinisa può avere le caratteristiche per poter competere con la Juve per il primo posto”.
Perché il sogno di Silvio Berlusconi è di rendere di nuovo il suo club il più titolato al mondo, come ha spiegato nel corso della conferenza, dove ha anche affrontato la questione dello stadio. Il progetto rossonero deve ancora prendere forma, e la società sta considerando se accettare finanziamenti esterni per la costruzione dell’impianto. E nel frattempo sta aspettando le risposte dalla Fondazione Fiera in merito alla loro proposta.
Il Cavaliere ha parlato anche della cessione del 48% a Mr. Bee, una decisione che favorirà la commercializzazione del brand Milan nei paesi europei esportando ancora di più il marchio rossonero all’estero.
Per fare questo bisognerà costruire una squadra vincente, a cominciare dal tecnico, che Berlusconi ha definito un grande giocatore, un tecnico con grande personalità, motivo per il quale sia stata la “scelta migliore che si potesse fare”. L’ultima parola del numero uno rossonero è per Ibrahimovic il sogno del mercato: “Se viene, lo pigliamo”.

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 Mihajlovic
Barbara Berlusconi, Sinisa Mihajlovic, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani

Sinisa Mihajlovic si presenta garantendo di non essere un ruffiano, ammettendo di non avere una storia alle spalle con il Milan o un legame affettivo con il club, come i suoi predecessori vedi Ancelotti, Capello, Inzaghi o Allegri. Ma il serbo sa perfettamente cosa farà alla guida della squadra rossonera, l’obiettivo del nuovo mister è “vincere partita dopo partita”. Non fa promesse, ma l’ex allenatore della Sampdoria ha le idee chiare, una difesa a quattro e non a tre, un modulo di partenza in mente, il 4-3-1-2 e alcuni ruoli da affidare: El Shaarawy da provare come interno, Menez da trequartista o seconda punta e Bonaventura libero di rivestire qualsiasi ruolo a centrocampo e in attacco. Sta così nascendo il Milan di Sinisa Mihajlovic che però dimostra anche la sua personalità rispetto a ipotetiche pressioni dall’alto, provenienti dallo stesso Berlusconi: “Voglio chiarire subito una cosa, non ho paura di dialogare con nessuno, né tanto meno con il presidente che mi può spiegare cos’è il Milan, avendo vissuto trent’anni di successi ed essendo diventato il presidente più titolato al mondo. A tutti e due piace giocare per vincere e non per perdere. Per me è un privilegio potermi confrontare con lui, ma è importante che il confronto rimanga tra noi due”.

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