Nilla Pappadopoli: “I miei primi cinquant’anni di grandi successi, nel lavoro e nel privato”

E’ uno dei direttori d’orchestra più stimati e rinomati d’Italia. Nilla Pappadopoli ha scelto Gentevip per tracciare un temporaneo bilancio del suo brillante percorso di donna e professionista, concedendoci un’intervista in esclusiva. Nata a Bari, l’8 giugno del 1964. Dopo essersi diplomata in Pianoforte Principale in Conservatorio nel 1987, ha studiato con il Maestro Marvulli e la professoressa Gianna Valente. Ha cominciato giovanissima la sua carriera di musicista, visto che il suo primo concerto lo ha fatto quando aveva appena 16 anni. Ha vinto diversi concorsi, occupandosi allo stesso tempo della riscoperta delle musiche di Niccoló Van Westerhout proponendolo in diversi programmi di concerti in tutta Italia, sia in forma solistica che con il Trio Van Westerhout. Non solo: ha collaborato con il musicologo Marco Iacovilello, responsabile del Carlo Felice di Genova. Ha fatto parte di diverse formazioni cameristiche in duo con Piero Rotolo, Celestina Masotti e Vitalba Russo. Da ormai 25 anni dirige cori. E’ stata la direttrice del coro dell’Università della Terza età di Mola di Bari per 10 anni, con cui ha allestito in forma scenica l’opera Cavalleria Rusticana. Ha fondato, inoltre, una banda tutta al femminile intitolata “Reggimento i donne” e ha un’orchestra fatta da tutti giovani Maestri Harmoniae. Ha diretto in diversi teatri e tra i suoi più grandi successi c’è l’ultimo concerto, prima della sua chiusura, al Piccinni di Bari. Visti i suoi notevoli e continui riscontri, la stampa nazionale e locale l’ha recensita più volte. Hacondotto programmi radiofonici per la diffusione della musica classica e operistica, offrendo da 20 anni l’opportunità a tantissimi giovani talenti di esibirsi, nell’ambito delle più disparate stagioni concertistiche, dove ospita anche musicisti del calibro di Beatrice Rana, Leonardo Colafelice, Fernando Altamura, Giorgio Trione, Bartoli Mirco, Gabrele Ceci, Nazzareno Ferrugio e tanti altri. Ha curato per 10 anni una stagione concertistica di musica antica, coinvolgendo musicisti con strumenti antichi originali europei, tra cui Il flautista svedese Dan Laurin e la clavicembalista Anna Paradiso. Ha una lunga carriera da insegnante di pianoforte che in tutti questi anni ha lanciato diversi musicisti tra i quali spiccano Antonio Furio e Vito Principe. Vista la sua storia straordinaria professionale, non poteva non essere coinvolta in programmi musicali della Rai, ultimo dei quali, qualche mese fa, con la sua Orchestra Harmoniae a Mezzogiorno in famiglia. Tra un successo professionale e l’altro, Nilla trova sempre il giusto tempo da dedicare a chi è meno fortunato, collaborando attivamente con l’Avis, proponendo concerti per poter raccogliere fondi da destinare a opere di beneficenza. Soddisfatta sul fronte professionale, lo è anche nel privato, visto che considera la famiglia la sua isola felice. Il prossimo 8 luglio festeggerà 25 anni di matrimonio con il cardiologo Vito Marangelli e ha un figlio di quasi 16 anni, Marino, che studia al Classico Orazio Flacco di Bari e la viola al Conservatorio di Bari…

Nilla Pappadopoli si racconta a GenteVip
Nilla Pappadopoli si racconta a GenteVip

Nilla, qualche giorno fa hai festeggiato 50 anni. Che tipo di emozioni hai vissuto?

Mi sono sentita amata da tutti quelli che hanno provato gioia a festeggiare con me questo traguardo. Mi hanno fatta sentire veramente importante.

Come nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica parte da molto molto lontano. Avevo 7 anni quando ho cominciato a suonare il pianoforte. E da quel momento è partito il tutto.

Quando hai capito che questa tua passione avrebbe potuto trasformarsi in un vero e proprio lavoro?

Dopo la maturità, quando ho deciso di voler proseguire il mio percorso solo con il Conservatorio e quindi di puntare tutto sulla musica.

La soddisfazione più grande, finora ottenuta, nel corso della tua carriera?

Quando ho avuto l’onore di dirigere in un concerto la mia professoressa di pianoforte, Gianna Valente. Quando ero una sua allieva non avrei mai pensato di poter arrivare ad un simile traguardo.

Un artista con cui in futuro ti piacerebbe collaborare?

Mi piacerebbe poter coinvolgere in uno dei miei prossimi concerti Lorella Cuccarini, un’artista completa che ho sempre stimato. E che, come me, cerca sempre di mettere la propria arte al servizio della solidarietà.

Un palcoscenico che ti piacerebbe tanto poter calcare?

Mi è sempre piaciuto sognare in grande, di conseguenza, per me, il massimo sarebbe riuscire a dirigere al Metropolitan di New York.

Che cosa ne pensi del fenomeno dei talent-show e di chi sostiene che per i giovani musicisti sia ormai l’unico modo per poter sfondare?

Non sono affatto d’accordo, perchè questi costruiscono artisti di carta che vengono bruciati dopo uno massimo due anni di pseudocarriera. Io resto dell’idea che bisognerebbe studiare, avere delle basi e poi lanciarsi. Senza fondamenta non si costruisce nulla.

Moglie, mamma e professionista: come riesci a far conciliare i vari aspetti della tua quotidianità?

Faccio i salti al contrario (ride,n.d.r.). Ma cerco di seguire ed avere sempre il punto della situazione sotto controllo con mio figlio Marino e poi con mio marito cerco di renderlo sempre partecipe della mia vita professionale prendendo anche con lui le decisioni più importanti.

Attualmente di cosa ti stai occupando?

Ho diversi progetti in ballo. Dall’allestimento dell’operetta di Lear, “La vedova allegra” con un mio taglio originale e teatrale. Il prossimo 21 giugno, in occasione della giornata internazionale della musica, ricorderemo una mia violinista Gabriella Cipiani, deceduta lo scorso 17 maggio. A ottobre, invece, mi esibirò al Teatro Petruzzelli di Bari con L’orchestra Harmoniae per l’Avis provinciale. In questa imminente calda stagione mi dedicherò all’Estate Molese, una rassegna di spettacoli che ha luogo nel paese in cui vivo, Mola di Bari. Insomma, ho l’agenda fitta d’imoegni e questo mi inorgoglisce.

Tra dieci anni come ti piacerebbe vederti?

Con la consapevolezza di aver fatto tante altre esperienze. Ma anche con la voglia di mettermi ancora, sfaccettatura tipica del mio carattere. Il tutto, con il sostegno della mia famiglia. Senza i miei cari non andrei mai da nessuna parte: sono loro i miei primi fans.

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