Sara Daniele difende la memoria di suo padre Pino: “Dopo la sua morte si sono dette cose che non mi sono piaciute”

Pino Daniele è venuto a mancare da più di un mese, ma sembra che a questo grande artista non sia concesso il meritato riposo e il dovuto rispetto. O almeno questo è quello che, nonostante il dolore che sta provando, la figlia Sara si è decisa a far notare con un certo e più che giusto disappunto. Per una famiglia un simile lutto è fonte di incalcolabile sofferenza e raffrontarsi con un mondo che non è in grado di rispettarlo può generare ancora più rabbia ed amarezza. Dopo tutto questo tempo senza esporsi e senza dire una parola, Sara, figlia della seconda moglia di Pino, Fabiola Sciabbarrasi, ha deciso di rilasciare la sua opinione attraverso Instagram e attraverso un foto che la ritrae, dolce e pronta a brindare in nome del suo papà.

Sara Daniele contro chi sfrutta il nome di suo padre
Sara Daniele contro chi sfrutta il nome di suo padre

Sara Daniele: “brindo a mio padre, a cui non sarebbe piaciuto il modo in cui il suo lutto è stato affrontato”

E’ da piu’ di un mese che mi trattengo nell’esprimere il mio parere, e adesso parlo: Vorrei proporre un brindisi a coloro che ci vogliono male, a coloro che sfruttano il nome di mio padre per farsi notare, a coloro che pur di parlare male pubblicano stronzate, in speranza che vengano notate. Per alcuni era Pino Daniele, per altri era Pino, e per me era papá. Dopo la sua morte si sono dette cose che non mi sono piaciute, atteggiamenti che potevano essere evitati. Riguardo al fatto che poteva essere salvato, sicuramente la maniera in cui la situazione e’ stata gestita poteva essere diversa. Brindo soprattutto a coloro che ci hanno sostenuto e dimostrato affetto, brindo a Napoli. Ed in conclusione, brindo a coloro che infangano l’amore che c’e’ stato tra i miei genitori. Ripeto: per noi era, lo e’, e rimarrá un amore senza fine. E soprattutto brindo a mio padre, a cui non sarebbe piaciuto il modo in cui il suo lutto e’ stato affrontato, e che adesso sa la veritá.

Quella sopra riportata è la lunga didascalia che accompagna lo scatto e che, senza insulti e senza toni veementi, centra decisamente il punto in modo consapevole, razionale, determinato e maturo. Il comportamento di alcune persone, quelle a cui si allude, ha imposto a questa ragazza di prendere le redini della situazione. Di certo, come lei stessa ha scritto, questa triste vicenda poteva essere gestita meglio. Non da lei, ma da chi non ha ritegno neppure di fronte alla morte. Ci auguriamo, comunque, che questa delicata questione venga messa da parte non per disintesse ma per concedere una tregua a chi sta soffrendo.

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