Eva Poles intervista: “Sono troppo figlia per essere madre”

E’ una donna con gli attributi Eva Poles, indimenticabile voce dei mitici Prozac+ che è tornata ora a far ascoltare la sua bellissima voce con “DuraMadre”, il suo primo disco da solista…

Eva, fare del punk oggi per una donna è una cosa complessa?

Se volessi dare una risposta punk esordirei con un “ mi spiace ma non capisco!”.
Immagino che questa domanda volesse essere una provocazione dal momento che il mio disco non contiene se non che nell’attitudine e la libertà espressiva con il quale è stato composto, tracce marcatamente punk.
Si tratta di una scrittura piuttosto lontana dalle sonorità che mi hanno vista protagonista negli anni precedenti.
“DuraMadre” è -infatti – un disco che raccoglie influenze che derivano dal mio background che è composto piuttosto che dal punk, dalla dark wave, dal rock e dall’ elettronica.
E poi diciamo che è pure presenta la matrice hardcore in un paio di episodi in cui strizza l’ occhio a quel tipo di sonorità, soprattutto in relazione al bpm elevato e alla scrittura agile e informale.

Dura Madre : Eva Poles Prozac+
Eva Poles solista: Intervista

Che cosa significa essere punk secondo te?

Immagino si tratti in primo luogo di un attitudine mentale che io però non sento molto mia nel senso che non mi sono mai sentita tanto punk! Tuttavia, se parliamo di liberarsi dagli schemi, o di ricerca di un proprio stile di vita privo di preconcetti ed aperto alle contaminazioni, direi che in fin dei conti potrebbe essere una predisposizione piuttosto auspicabile.

Ed essere alternativi?

Alternativi lo si è a qualcosa che si riconosce come normale convenzionale, quindi si vuole trovare un’ accezione negativa per una quotidianità stagnante da cui emanciparsi.
O ancora significa concedersi l’opportunità di fare una scelta diversa dal convenzionale.
Oggi questa possibilità sembra essere, ad uno sguardo superficiale, alla portata di tutti, ma credo -invece- che molti affoghino nell’ illusione di fare scelte fuori dagli schemi, restando strenuamente avvinghiati a nuovi e più subdoli cliché.

Ma esiste davvero una musica alternativa in Italia?

Se esiste la musica convenzionale per contro deve esistere anche la sua alternativa.

E all’ estero?

All’estero i clichè hanno solo nomi e dinamiche diverse, anche se forse c’è un’apertura mentale più generosa nei confronti del nuovo.

Ma ritorniamo a parlare del tuo nuovo cd, Eva! A chi o a che cosa hai preso spunto per i testi di “DuraMadre”?

Dall’esigenza di esprimere degli stati d’animo, dalla curiosità di capire i meccanismi con i quali affrontiamo la vita e da me stessa.

Secondo te oggi a chi potresti rivolgerti con questo epiteto?

A me stessa nei miei stessi confronti con l’ambivalenza che questo termine si porta appresso.

Ma per parafrasare il titolo del tuo nuovo cd, che cosa significa attualmente diventare madre?

Non sono madre e neppure ho mai avuto grande interesse a diventarlo, quindi non credo di essere la persona piu’ adatta per rispondere a questa domanda.

Ti spaventa l’ idea?

Sì e pure molto. Sai, non sono incline agli impegni a lunga scadenza e sono troppo figlia per essere madre.

Come del resto si sentono tali molte tue coetanee… Ma tu come vedi i giovani d’oggi in linea generale?

Con troppe illusioni perchè costretti a vivere in un futuro senza illusioni.

E tu ora che donna pensi di essere diventata?

Una donna in evoluzione e alla continua ricerca di qualcosa e sè di se stessa.
Chi si ferma è perduto!

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