Costantino della Gherardesca: “Ero un bambino problematico”

Manca poco al ritorno di Costantino della Gherardesca sulle scene televisive: l’amatissimo conduttore di Pechino Express, infatti, vedrà debuttare il 29 Marzo un nuovo programma su Real Time, intitolato “Hair – Sfida all’ultimo taglio“. Costantino lo definisce un “talent sotto acido” e la curiosità cresce tra coloro che da sempre apprezzano il suo lavoro. Alle porte di questa sua nuova esperienza, si è raccontato a Vanity Fair, affondando le mani soprattutto in un passato non sempre facile.

Costantino Della Gherardesca Hair Sfida all’ultimo taglio nuovo programma in onda su Real Time
Costantino Della Gherardesca “Hair – Sfida all’ultimo taglio” nuovo programma in onda su Real Time

Costantino della Gherardesca tra problemi psichiatrici e bullismo a causa della sua omosessualità

Nel 2001, Costantino era impegnanto in “Chiambretti c’è” e ha spiegato che tutta la sua vita è collegata al mondo dello spettacolo, una realtà che ammira e che conosce profondamente:

“I miei primi ricordi dell’infanzia hanno a che fare con la Tv: Rita Pavone, Raimondo Vianello, Bruno Vespa. È una passione, come la musica. I tifosi di calcio ricordano a memoria le formazioni, io so chi sono gli autori, quali show hanno scritto e così via”.

La sua forte passione lo rende caro al pubblico, così come l’indiscussa e innata simpatia. Seguitissimo anche sui social, questa volta Costantino ha voluto condividere con i fan anche le sue esperienze più complesse. Il conduttore ha infatti parlato di come il suo patrimonio di famiglia sia stato dissipato negli anni ’60-’70 dallo zio e dalla mamma. Di questo, però, non si lamenta. L’aver dovuto ricominciare da zero è per lui un’ottima cosa. Ma perché?

“Una persona con problemi psichiatrici come me per forza di cose si dà alla droga. E se hai una famiglia ricca alle spalle, finisci per farti di eroina e cocaina fno alla fine dei tuoi giorni”

I problemi cui accenna Costantino sono svariati e di vecchia data:

“Generalized Anxiety Disorder e altri disturbi come l’agorafobia. Devo stare attentissimo a tenerli sotto controllo con farmaci, stile e ritmi di vita, un certo numero di ore di sonno. Ero un bambino problematico, volevo stare sempre da solo e mi venivano attacchi d’ansia quando si trattava di andare in luoghi pubblici – una cosa che mi è rimasta, odio le feste, odio socializzare […]. La prima volta che ho visto una psicologa avrò avuto 12-13 anni. Avevo dato fuoco alle tende. Ma il periodo peggiore cominciò a 14 quando mi trasferirono in un collegio di destra, molto severo, in Inghilterra. Capirono subito che ero omosessuale e mi punivano continuamente.”

Costantino della Gherdardesca ha chiuso con la droga: “O ti tiri fuori o muori”

Approfondisce anche questo, il boss di Pechino Express, richiamando alla mente, non senza dolore, le volte in cui il suo orientamento sessuale gli è costato caro. Accenna, ad esempio, a quando lo costrinsero a correre scalzo sulla neve. Costantino ammette di aver ripiegato sulla strada della droga, convinto di anestetizzare in quel modo il dolore, ma consapevole che non fosse la strada giusta. Anche questo ha avuto il suo altissimo prezzo:

“Sono stato ricoverato ovunque: ospedali psichiatrici, comunità, centri di recupero. Per disturbi psichiatrici e per droga.”

Ma ormai ne è uscito. Come ha fatto?

“Quando tocchi il fondo e non hai una famiglia che ti può sostenere economicamente, o ti tiri fuori o muori. Il punto più basso è stato il ricovero in una comunità psichiatrica dove ero finito per questioni anche di droga. Ero ancora un ragazzino e mi somministravano neurolettici molto forti. È per quello che sono diventato grasso. Eppure, in tutto ciò, sono riuscito miracolosamente a laurearmi e, dopo, ho cominciato a lavorare. All’inizio scrivendo per riviste.”

Ed ora Costantino guarda al futuro. Pensa alla famiglia, all’adozione ancora interdetta alle coppie gay. Se potesse, afferma, adotterebbe un bambino ed offrirebbe al figlio tutto il suo meglio. Non ci resta che augurare buona fortuna a Costantino, non solo per il suo nuovo programma, ma per la vita che ha davanti.

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