Valanga di critiche per Anna Tatangelo, testimonial della Lega italiana per la lotta ai tumori

La campagna Nastro Rosa 2015, promossa dalla Lega italiana per la lotta ai tumori (LILT) per sensibilizzare sulla prevenzione del cancro al seno, ha generato, negli ultimi giorni, accese polemiche. Il problema, infatti, riguarda la foto scelta per la campagna, foto che ritrae la testimonial, Anna Tatangelo, nuda con il seno stretto tra le braccia. L’immagine non è stata per niente apprezzata da molti tanto che, un gruppo di donne, ha deciso di inviare una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiedendo che la campagna della LILT venga ritirata.

Anna Tatangelo, testimonial della Lega italiana per la lotta ai tumori

Anna Tatangelo
Anna Tatangelo

Le motivazioni dell’indignazione sono contenute proprio in questa lettera: “Anna Tatangelo si è sottoposta a un intervento di mastoplastica additiva, il massimo della beffa nei confronti di quelle donne che a causa della malattia il seno sono costrette ad asportarlo. Negli anni passati a rappresentare la campagna erano state scelte donne, sempre appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport e non colpite dalla malattia, che, tuttavia, erano state ritratte vestite e in atteggiamenti più consoni al tema. La campagna punta a offrire un’immagine sessualizzata della malattia”.

Non si è fatta attendere la replica della LILT che, tramite il presidente Francesco Schittulli, si è giustificata affermando: “L’abbraccio simboleggia il gesto più intimo per dire `Mi voglio bene, per questo mi prendo cura della mia salute´ con l’invito a tutte le donne a fare altrettanto. È una campagna di prevenzione non rivolta alle donne malate, ma alle giovani e giovanissime. Quella posa che ha offeso le firmatarie della lettera, sono sincero, è stata voluta perché è un’immagine positiva impegnata a mantenere il proprio stato di salute, di benessere. Non ho mai pensato a una posa da calendario. Quello è un abbraccio che protegge il seno. E ho pensato a una testimonial che possa parlare alle nostre figlie”.

Anche la cantante ha voluto dire la sua sulla questione e si è difesa dalla critiche con un messaggio apparso sui suoi profili social: “Sono dispiaciuta ma anche un po’ indignata per quello che è stato scritto riguardo la mia campagna LILT. Ho sempre pensato che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile. Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo. Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio (cit), non possa prestarsi a fare una campagna come quella della LILT. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione DEVE interessare tutte le età, soprattutto le ragazze. È fuori luogo che alcune blogger dicano che 28 anni sia una fascia troppo bassa per fare prevenzione. Ricordo che sono stata scelta anche per questo, perché ho 28 anni e sono una donna e una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e suo figlio. Uno degli obiettivi che ho per la LILT, è proprio quello di arrivare ad un pubblico giovane con l’intento di fare campagna anche negli istituti scolastici. Da sempre mi espongo per le donne, su diversi fronti e sono felice di farlo. Ho dedicato una parte importantissima del mio repertorio musicale alle donne, da essere una donna con mogol fino a tematiche per la sensibilizzazione sul tema anoressia e violenza sulle donne. Sono orgogliosa di essere stata scelta dalla LILT, mi dispiace di questa polemica ridicola, apprezzo solo il fatto che se non altro si parlerà tanto di prevenzione”.

 

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