Gérard Depardieu nel film di Abel Ferrara: “Non mi è piaciuto girare le scene di sesso”

Rifiutato da qualsiasi sezione al Festival di Cannes 2014, “Welcome to New York” è il nuovo film di Abel Ferrara che sarà visibile solamente in streaming su alcune piattaforme online dal 22 Maggio. Protagonista della pellicola Gérard Depardieu in panni davvero molto scomodi, che sono quelli di Dominique Strauss-Kahn, ex direttore del FMI accusato nel 2011 per tentata violenza ai danni di una cameriera. Nel film si racconta il personaggio e le vicende che lo hanno condotto all’arresto: un plot che ha immediatamente suscitato polemiche e risse, tanto che dopo lunghi giorni di indecisione Cannes ha deciso di non accogliere il film alla kermesse.

Welcome to New York, il film è stato rifiutato al Festival di Cannes 2014
Welcome to New York, il film è stato rifiutato al Festival di Cannes 2014

Come è noto a chi ben conosce i film di Ferrara, siamo davanti ad un cinema di sperimentazione e scandalo che privilegia anche un certo gusto voyeuristico. A riguardo si è espresso proprio Depardieu, che circa le scene di sesso molto forti e crudi che vi sono nel film, ha lasciato intendere in un’intervista al Messaggero che forse avrebbe evitato di girarle: Non mi ha fatto piacere girarle, la carne è sempre triste. Vedendo le sequenze delle orge, viene spontaneo provare disgusto. Ma quelle sequenze sono necessarie per raccontare la storia. Anche se non ero contento, ho rispettato le ragioni di Ferrara. Abel fa quel cinema coraggioso di cui oggi sento tanto la mancanza“, ha asserito l’attore francese.

A destare scalpore a Cannes però non sono state tante le scene di sesso, una costante di un certo tipo di cinema, ma il personaggio che vi era al centro, offerto come esempio di ciò che un uomo dei nostri tempi può diventare. E’ questo lato umano che ha intrigato l’attore nell’interpretarlo: “La vicenda, che all’epoca appassionò i media, contiene tutti gli elementi della tragedia scespiriana: sesso, potere, soldi. Strauss-Khan mi è sempre stato antipatico, come tutti i politici, ma dopo averlo interpretato ho imparato a capirlo di più”.

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