Antonella Salvucci: “Anche nel mondo dello spettacolo nascono vere amicizie, non c’è solo rivalità”

Ha iniziato la sua carriera artistica come fotomodella internazionale. Ben presto, però, Antonella Salvucci ha capito di avere l’arte e l’anima di un’attrice e, corredando i suoi studi di recitazione a Los Angeles, sta diventando una delle migliori giovani attrici della sua generazione, lavorando con registi italiani come Pupi Avati, Lamberto Bava, ben noto nel genere horror e figlio del mitico Mario Bava, Aurelio Grimaldi, interpretando il ruolo da protagonista nel suo film “L’educazione Sentimentale di Eugenie“, ispirato al romanzo di De Sade, Paolo Sorrentino nel film “L’Amico di Famiglia” presentato in concorso al Festival Di Cannes. Il suo curriculum è notevole, visto che comprende film drammatici, commedie, thriller girati in lingua inglese come “Red riding Hood” ,”The night of the sinner“, serie televisive come “Il Maresciallo Rocca“, “Un medico in famiglia“, “Carabinieri“, “Il bello delle donne“.
Anche a teatro, la Salvucci ha lasciato il segno, visto che al Teatro Sistina in Roma ha interpretato l’eroina d’azione Lara Croft, ballando e cantando con disinvoltura sul palcoscenico. Antonella è anche giornalista e conduttrice televisiva, dal 2002 conduce “Ciak si Gira” testata videogiornalistica, dove si cimenta con interviste ai più grandi registi e attori internazionali, su Rai2 ha condotto “New Stars Notte“, format dedicato ai nuovi talenti, oltre ai più importanti premi internazionali di cinema e letteratura come, per esempio, Il Premio Flaiano. Il suo ultimo film uscito nelle sale a fine aprile s’intitola “Midway, tra la vita e la morte” regia di John Real, di cui è già annunciato un sequel sempre incentrato sul tema del paranormale e dei fenomeni EVP. Anche nel sequel, intitolato “Midway, la possessione”, Antonella sarà la protagonista. Recentissima, l’incursione nel cinema western, in occasione della quale Antonella è stata trasformata in una moderna cow girl nel film “Se il mondo intorno crepa che sarà presentato in anteprima a Roma il prossimo 9 giugno. In esclusiva a GenteVip.

Antonella Salvucci intervista esclusiva a GenteVip
Antonella Salvucci intervista esclusiva a GenteVip

Come nasce la tua passione per la recitazione?

E’ una passione infinita che affonda le radici fin dalla tenera età, ero l’unica alle elementari a voler fare drammatizzazione e devo riconoscere che quegli insegnamenti hanno rappresentato le fondamenta e ancora me li porto dietro, anche se molto spesso mi son spinta fino a Los Angeles per frequentare master-class intensivi di recitazione, poi soprattutto il set e’ grande maestro, un banco di prova per crescere artisticamente, imparare, allinearsi alle energie della squadra e agli altri attori, in modo da diventare una melodia perfetta.

Quando hai capito che questa tua passione poteva trasformarsi in un vero e proprio lavoro?

Io l’ho sempre saputo anche se il mio percorso non ha seguito una linea precisa e strutturata. Avendo iniziato come fotomodella, per me ogni esperienza di fronte ad un obiettivo fotografico era l’anticamera per poter esprimere con lo sguardo la complessità del mio mondo interiore. La cosa difficile è far capire la propria passione agli altri, soprattutto quando si muovono i primi passi e non si ha avuto l’opportunità di dimostrare le proprie capacità interpretative. Ormai dire che “voglio fare l’attore” è come dire “sono Garibaldi alla conquista dei Due Mondi!”(ride,n.d.r.).

L’incontro più importante della tua carriera?

Non posso non citare quello con Paolo Sorrentino col quale ho lavorato nel film ” L’Amico di famiglia”, dove interpretavo un cameo. Il suo essere inizialmente introverso mi aveva un po’ inibito, ma poi ho ammirato il suo non ostentare e dimostrare le sue alte qualità sul campo. Un altro incontro che ha lasciato il segno è stato quello con Pupi Avati, il quale, da grande maestro e uomo di sensibilità, ha saputo vedere ben oltre l’apparenza e mi ha addirittura regalato un rosario benedetto di Medjugorje come un incoraggiamento a curare sempre parallelamente all’aspetto artistico anche quello spirituale. Successivamente, Avati mi mi ha nuovamente stupita perché ho lasciato nel suo ufficio un cortometraggio drammatico che avevo appena fatto e lui, dopo pochi mesi, mi ha scritto una lunga email per complimentarsi della mia interpretazione misurata ed in linea con le tematiche gotiche dell’opera.

Un ruolo che moriresti dalla voglia di interpretare?

Adoro il talento poliedrico di Meryl Streep, capace di spaziare da “Kramer vs Kramer” a “I Ponti di Madison County”, ma soprattutto “Mamma mia”. Quest’ultimo, credo sia davvero il ruolo che amerei poter interpretare, sia per l’interpretazione recitativa che canora e per riuscire a lasciare una sensazione di vitalità e di gioia in ogni spettatore.

Il tuo punto di riferimento artistico?

Come attrice è sicuramente la Loren e la sua interpretazione unica ne “La ciociara”, che resta una pietra miliare nella storia del cinema mondiale e che ci rende fonte di ispirazione anche in America. La stimo molto anche come donna, per l’intelligenza delle sue scelte, per la sua scalata fino agli alti vertici mantenendo la stessa umanità e umiltà oltre che equilibrio, restando fedele accanto al suo uomo e attaccata ai valori tradizionali della famiglia.

Esistono le amicizie autentiche nel mondo dello spettacolo o è tutta rivalità e apparenza?

Sì, io ci credo nelle amicizie nel campo dello spettacolo, ho legami forti che mantengo da anni. Cerco anche io, spesso, nel mio piccolo, di dare il buon esempio, magari condividendo qualche mia proposta lavorativa con i colleghi, sia donne che uomini. Inoltre, quando mi ritrovo alla conduzione di eventi legati a musica e cinema è chiaro che chiamo a raccolta gli amici bravi e talentuosi in cui credo.

Progetti futuri?

La conduzione di un International Fashion Show. Ho in programma anche un progetto teatrale, che rappresenta la dimensione ideale di ogni artista per potersi esprimere e sperimentare. E poi parteciperò al Tennis Vip Master, a luglio, a Milano Marittima.

E in amore come vanno le cose?

A riguardo, potrei citare gli U2: “I still haven’t found what i am looking For”. Purtroppo, trovare la persona che possa essere complementare a noi sembra una mission impossible, perchè serve quella “giusta distanza” come si direbbe in termini gionalistici, nè troppo vicini, nè troppo lontani, che non è certo così facile da trovare. Per questo, ne approfitto dello spazio all’interno di questo seguitissimo portale per lanciare un appello: chi salverà la Salvucci?

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